Chiara Ferragni e lo scandalo Pandoro Gate: arrivata ora la sentenza ufficiale del tribunale ed è durissima

Chiara Ferragni dovrà rispondere dell'accusa di "pratica commerciale scorretta": a deciderlo è la sentenza del tribunale di Torino

La sentenza del Tribunale di Torino sul caso del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco, griffato da Chiara Ferragni, ha suscitato grande scalpore. La decisione della giudice Gabriella Ratti ha accettato il ricorso presentato dalle associazioni di consumatori Codacons, Utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef, ritenendo la campagna di beneficenza associata al dolce una “pratica commerciale scorretta”, ai sensi 20, comma 2, 21 e 22 del Codice del Consumo.

Secondo la sentenza, l’azienda dolciaria Balocco avrebbe ingannato i consumatori attraverso la comunicazione ingannevole legata alla vendita del pandoro ‘Pink Christmas’, facendo credere ai clienti che acquistando il prodotto avrebbero contribuito direttamente al finanziamento di un macchinario per l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Anche il prezzo maggiorato del pandoro rispetto alla versione classica sarebbe stato un fattore ingannevole per convincere i consumatori a partecipare alla beneficenza.

La decisione del Tribunale apre la strada ai risarcimenti per coloro che hanno acquistato il pandoro ‘Pink Christmas’ in buona fede, oltre ad aggravare la posizione della stessa Chiara Ferragni nell’inchiesta per truffa aggravata condotta dalla Procura di Milano. La sentenza riconosce la responsabilità della Balocco per pratica commerciale scorretta, mettendo in luce il danno causato ai consumatori dalle false promesse legate alla campagna di beneficenza.

“Le modalità di pubblicizzazione e diffusione della pratica commerciale poste effettivamente in essere (anche) dalla società Balocco S.p.A. hanno lasciato intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che, acquistando il ‘Pandoro PinkChristmas’, avrebbero contribuito direttamente e proporzionalmente al reperimento dei fondi utili al finanziamento in favore l’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di un nuovo macchinario, che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.

Chiara Ferragni e le sue società dovranno rispondere del reato su citato e intanto numerose le conseguenze dannose per l’immagine e le finanze dell’influencer: oltre ad un’ingente perdita di denaro, anche sponsor fuggiti spaventati dal ciclone mediatico. Contratti annullati come quelli con la Coca-Cola o Pigna per alcune collaborazioni, sono i casi più eclatanti. Ci sarebbero altre azioni legali pendenti sulla testa bionda di Chiara Ferragni tra le quali quelle riguardanti una bambola Trudi limited edition e le uova di Pasqua Dolci Preziosi.

La vicenda del pandoro ‘Pink Christmas’ Balocco rimane quindi al centro dell’attenzione mediatica, evidenziando l’importanza della trasparenza e della correttezza nelle pratiche commerciali, soprattutto quando coinvolgono temi sensibili come la beneficenza e la solidarietà.

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