“Cosa ho fatto per curarmi” Piovono polemiche su Flavio Briatore dopo l’annuncio della malattia: il motivo
Flavio Briatore risponde a chi lo ha criticato dopo l'operazione per il tumore al cuore: le parole dell'imprenditore
A pochi giorni dall’intervento al cuore al quale si è dovuto sottoporre con urgenza, Flavio Briatore, intervistato da Il Corriere della Sera, racconta le sensazioni avute durante questo periodo e risponde anche alle critiche ricevute. Il diritto alla salute, ha detto l’imprenditore, dovrebbe essere accessibile a tutti.
Sono stati giorni molto intensi e difficili quelli vissuti da Flavio Briatore e da tutte le persone che gli sono vicine. Il noto imprenditore, come ha raccontato in un video messaggio postato sui suoi profili social un paio di giorni fa, a seguito di un controllo di routine all’ospedale San Raffaele di Milano, ha scoperto di avere un tumore benigno al cuore, per il quale si è dovuto sottoporre ad un intervento urgente.
Intervistato dal Corriere della Sera, l’imprenditore ha raccontato come se ne se sono accorti. Stava prendendo dei beveroni per la colonscopia e la gastroscopia, ma il professor Zangrillo è intervenuto e ha interrotto tutto, dicendogli che dalla Tac avevano visto una cosa che non non andava bene nel cuore e che doveva essere operato immediatamente.
Nel video postato sui suoi profili il businessman ha parlato dell’importanza della prevenzione e invitato tutti a fare i controlli regolarmente, perché gli stessi potrebbero, come nel suo caso, salvare la vita. Parole non prese da tutti come un consiglio, ma usate per sollevare la polemica sul fatto che lui ha potuto farlo perché ricco.
Flavio sulla questione non si è nascosto. Ha ammesso che sì, è vero che i ricchi come lui sono dei privilegiati e che questo intervento, da lui pagato, effettivamente non sarebbe accessibile a tutti. Nonostante si trovi in questo caso in una posizione favorevole, Briatore spiega di non trovare giusto tutto ciò e che il diritto alla salute dovrebbe essere accessibile a tutti.
Risposta anche per chi, come al solito, critica il fatto che lui non paga le tasse in Italia. A loro dice:
Sono i soliti. Intanto per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto. Le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività. Mi sono trasferito a Monte Carlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano! A Monaco ho 350 dipendenti, a Londra 200, li ho a Riad e a Dubai. In Italia spero di poterne assumere presto altri.