Emotivi anonimi: da questa sera al cinema

Da questa sera, venerdì 23 dicembre, troverai nelle sale Emotivi anonimi, un film e un caso mondiale, perchè? Leggi per saperne di più

Questa sera, 23 dicembre, arriva nelle sale Emotivi anonimi, la commedia francese di Jean-Pierre Améris che in Francia ha conquistato un milione di spettatori diventando “un caso” in diversi Paesi del mondo, primo fra tutti il Giappone.

Perché? Beh, il film narra la storia di due esistenze strappate alla loro asocialità e unite in virtù di una passione dolciaria destinata a far convergere le loro strade. Di fatto il regista, Jean-Pierre Ameris, prendendo spunto dai gruppi di auto-aiuto che fanno incontrare le persone affette da fobia sociale che lui stesso ha frequentato e analizzato per due anni prima di farne una commedia, si avvale del realismo magico unito al potere anestetizzante e afrodisiaco della cioccolata.
Come ha ammesso lo stesso Ameris: “Ad un certo punto della mia vita l’ansia che provavo in pubblico era diventata un vero handicap: non accettavo più inviti, ai festival mi nascondevo, poi ho frequentato questi gruppi, e ho scoperto che si può ridere delle proprie angosce e dei propri comportamenti. Volevo farne un film che desse fiducia alle persone e che le spingesse a superare le proprie paure. Oggi moltissimi mi scrivono per ringraziarmi”.

Emotivi anonimi è una favola contemporanea, ancorata al presente, ma caratterizzata da un’atemporalità tutta sua.
È la favola di un lui e una lei ostacolati dalla loro stessa paura di vivere, provare emozioni, rischiare. Una condizione di umana difficoltà comune a così tante persone da aver dato vita a veri e propri gruppi di “riabilitazione emotiva” che si pongono come obiettivo quello di far aprire gli emotivi alla vita, ristabilire nelle loro vite un senso di fiducia nei confronti del prossimo e del mondo.

Pare che in Giappone sia una condizione sociale più che comune, di fatto il film che è nelle sale giapponesi in questi giorni sta riscuotendo un grandissimo successo, forse perchè il pubblico nipponico non fatica a riconoscersi. Nella loro cultura c’è la stessa formalità, pudore, gentilezza espressa dagli emotivi anonimi.

Riflettevo sulla storia, sul polverone che sta sollevando, sulle tematiche emerse e, contenuti a parte, mi incuriosisce sempre di più il potenziale astronomico del cioccolato.

Da Come l’acqua per il cioccolato a Chocolat fino ad arrivare al ben più casereccio Lezioni di cioccolato, è incredibile notare come questo elemento faccia da collante tra le realtà umane che popolano le differenti storie.
Crea dipendenza, condiziona gli stati d’animo, innesca dei meccanismi interni che sembravano ormai sepolti, riattiva l’emotività nel senso più primordiale del termine e rasserena tensioni e profondi squilibri.

Chissà che non si debba investire di più sul suo impiego, probabilmente può aiutare in tutte quelle circostanze apparentemente senza via d’uscita.

Intanto vai al cinema questa sera e scegli di vedere questo film, è il modo migliore per predisporre l’animo al clima natalizio.