Garante dei detenuti su Fabrizio Corona: “In carcere non avrà trattamenti adeguati”

Fabrizio Corona è stato riportato in carcere, il garante dei detenuti per la regione Lombardia spiega perché è ingiusto

La notizia è ormai ufficiale, Fabrizio Corona è stato trasferito dal reparto psichiatrico dell’ospedale di Niguarda al carcere di Monza. Lì, l’ex re dei paparazzi dovrà rimanere per un bel po’: il caso ha suscitato un gran polverone mediatico, tanti volti noti sono intervenuti sulla questione.

Primo di tutto, il suo avvocato Ivano Chiesa che ha descritto le modalità di trasferimento dall’ospedale al carcere a dir poco spropositate per i reati commessi. Secondo il legale, Fabrizio Corona sarebbe stato portato via come il peggiore de criminali.

Sveglia di soprassalto nella tarda serata di ieri, 8 agenti l’hanno scortato fino al carcere. Ora, ad intervenire sull’argomento e sulla compatibilità della durata in cella dell’imprenditore è anche Carlo Lio, garante dei detenuti della regione Lombardia.

Secondo l’uomo, il disturbo psichiatrico compatibile con personalità borderline di Fabrizio Corona non è adeguato alla permanenza in cella, per l’uomo c’è bisogno di cure e di riabilitazione in un centro specializzato:

Corona Fabrizio

L’esperienza che ho maturato mi porta ad affermare che, all’interno degli istituti di pena, le persone a cui è stato diagnosticato un disturbo psichiatrico difficilmente riescono a ottenere trattamenti adeguati.

Se è pur vero che il carcere è un luogo definitivo rieducativo per le persone che hanno commesso i crimini, nello specifico caso dei detenuti affetti da patologie psichiatriche può trasformarsi in un vero e proprio danno:

La finalità della pena è sempre la riabilitazione degli individui ed è orientata, per principio, al reinserimento dei condannati in un possibile contesto socio-lavorativo. L’idea di un carcere meramente punitivo per fortuna non appartiene alla nostra civiltà giuridica. Le persone che presentano patologie psichiatriche sono tra le categorie più fragili, esposte alle carenze strutturali del sistema e per costoro andrebbe formulato un progetto concreto, predisposto da una équipe di professionisti, comprensivo di professionalità cliniche

Fabrizio Corona

Stando alle parole di Carlo Lio, quindi, Fabrizio Corona avrebbe bisogno di tutt’altro tipo di struttura. Innegabile il fatto che l’imprenditore vada in qualche modo aiutato, ma sorge la necessità di farlo nel modo corretto.

Questo percorso non può prescindere dalla presa in carico sanitaria del soggetto e dall’individuazione del luogo più idoneo al percorso riabilitativo formulato, che spesso non è compatibile con le strutture detentive carcerarie. Si auspica pertanto che le valutazioni tecniche-psichiatriche e psicologiche dei clinici concorrano a determinare le misure più idonee individuate dai magistrati per i soggetti che presentino una diagnosi di patologia psichiatrica acclarata”,