George Stinney la storia di un 14enne condannato alla pena capitale

George Stinney fu condannato alla sedia elettrica a soli quattordici anni, accusato di due omicidi, ecco cosa è successo.

George  Stinney, nato nella Carolina del Sud nel 1929, a soli quattordici anni fu giustiziato alla sedia elettrica perché accusato di omicidio di primo grado. Le bambine in questione sono Betty June di undici anni e Mary Emma Thames di sette anni, ma fu una condanna ingiusta.

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Nel 1944 fu emessa una condanna di morte per George. Una camera di consiglio si riunì e dopo appena 10 minuti e un processo durato un solo giorno, da una giuria di soli bianchi, fu emessa la sentenza. L’arresto avvenne in casa sua e l’interrogatorio fu fatto senza la presenza di un avvocato.

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Tuttavia non c’è nessun documento scritto che attesta la sua dichiarazione, quindi si sospetta che la confessione in realtà gli sia stata estorta . Gli è stato negato sia l’appello sia la possibilità di difendersi. Venne ritenuto colpevole solo perché le bambine in questione il giorno prima stavano giocando con dei fiore nel giardino che confinava con la casa di George.

Al George venne severamente vietato di poter parlare o giocare o interagire in alcun modo con le bambine in quanto bambino di colore. Il giorno successivo ritrovarono Betty June e Mary Emma morte pochi metri più in la e senza movente decretarono la condanna di colpevolezza.

Da tenere sempre a mente è che i membri della giuria erano tutti bianchi in un’epoca dove il razzismo limitava, e nella maggior parte dei casi negava, la libertà di molti esseri umani.

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Fu accompagnato nel braccio della morte con una bibbia sotto il braccio, per posizionarlo sulla seduta e permettere alle sue ridotte misure, di appena un metro e cinquantacinque di altezza per quaranta chili corporei, di arrivare al casco dove sarebbe passata la scarica elettrica.Poi lo scoop solo settantanni più tardi la svolta del caso, dove dichiarano l’innocenza del ragazzo, da un giudice del South Carolina, unica colpa quella di esser nato nero.