Giffoni 2019: il diario dal settimo giorno

Amber Heard illumina il Giffoni Film Festival nel suo terzultimo giorno, ma assieme a lei ci sono anche Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara

Il Giffoni Film Festival arriva al suo settimo giorno. Un giorno carico di eventi ma, soprattutto, di ospiti internazionali e nazionali. Ed è Amber Heard a chiudere il giro di grandi ospiti internazionali. La bellissima attrice americana recentemente protagonista del cinecomic DC Aquaman; ma non è la sola.

Giffoni 2019

Un giorno molto impegnativo quello che è appena passato al Giffoni Film Festival. Il blu carpet è stato illuminato da tante star ma anche da molteplici eventi, tra cui l’attesissima anteprima de Alla Fine Ci Sei Tu, pellicola diretta da Peter Hutchings, che ha incantato le giurie Generator della 49esima edizione del Giffoni.
Il giovane pubblico, totalmente rapito dalla proiezione in anteprima del film in vista del suo debutto ufficiale su Sky Cinema il prossimo settembre 2019, ha affollato Sala Truffaut con il proprio entusiasmo, dove questa storia divertente e commovente ha celebrato l’amore per l’amicizia, il romanticismo e la vita.

Alla Fine Ci Sei Tu

Alla Fine Ci Sei Tu è un racconto edificante che ci ricorda come conti di più il modo in cui viviamo che il tempo a nostra disposizione. Il film racconta la storia di Skye, un’adolescente coraggiosa con una malattia terminale che fa amicizia con Calvin, un ipocondriaco di 19 anni che ha paura perfino della sua ombra. Calvin aiuta Skye a portare a termine la sua eccentrica lista di cose da fare prima di morire. Nel frattempo, impara a confrontarsi e a vincere le proprie paure, incluso innamorarsi della bella, ma apparentemente intoccabile, Izzy. Tra i protagonisti Asa Butterfield (Hugo Cabret, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, Lo spazio che ci unisce e Sex Education) e Maisie Williams (Arya Stark nella serie HBO Il Trono di Spade).

Ma questa settimana giornata della 49esima edizione del Festival di Giffoni è continuata con ancora più entusiasmo e applausi per i film in concorso della giornata: amore, fantasia, magia e rapporti familiari. La solitudine e la protezione al centro di Romy’s Salon (Olanda, 2019), riservato agli Elements +10, ha convinto i giffoners che hanno accolto come delle star la frizzante regista Mischa Kamp e la simpaticissima produttrice Tamara Bos.
Il mistero e l’amicizia, la forza dei legami e l’intreccio fantastico al centro del film Racetime (Canada, 2018): gli Elements +6 catapultati nel misterioso mondo di Frankie Quattrocchi. A bordo di una slitta fantastica, Frankie e la sua squadra hanno coinvolto i jurors per un viaggio alla scoperta dei valori e del rispetto delle regole. “L’amicizia deve essere quel sentimento che dovete ricordarvi di rispettare sempre – si sono così raccomandati i produttori presenti in Sala, Marie – Claude Beauchamp e Normand Thauvette .
Un racconto introspettivo per i Generator +18 che hanno assistito al film di Sophie Dupuis per poi lasciarsi andare ad un dibattito partecipato e ricco di spunti di riflessione. Family First (Canada, 2018) racconta la vita di una famiglia tossicodipendente, tra amore e ossessione. “Questo Festival è bellissimo, mi è entrato dentro – ha commentato la regista -. Qui la gente entra dentro al film, non ho mai visto una cosa del genere. Il messaggio del conflitto interiore è importantissimo, la scelta e il coraggio di compierla sono quella cosa necessaria che spesso spaventa ma che può favorire nuove prospettive e nuove emozioni”.

Giffoni 2019

Dai film in concorso passiamo agli attesi ospiti della giornata, cominciando dalla raggiante e bellissima Amber Heard: “È un onore per me essere qui. Il potere ora è nelle mani delle nuove generazioni, è finita l’era delle lezioni in cattedra dei presidenti o degli amministratori delegati, i nuovi media permettono invece a tutti di avere una voce.

Ai ragazzi confessa di non conoscere molto il cinema italiano: “Vorrei tanto conoscere meglio il cinema italiano – confessa – ma non ho mai tempo perché sono spessissimo sul set e mi capita di raro di riuscire a vedere un film dall’inizio alla fine. Ma se mi fate una lista li guardo volentieri”. E dà una speranza anche a una giurata che le rivela il suo sogno di diventare regista: “Mandami il copione del tuo film perché voglio leggerlo”, le dice, “Abbiamo bisogno di registe come te”. Dopo aver incitato i ragazzi a non lasciarsi definire dalle regole (“Rompetele tutte e, una volta raggiunti i vostri limiti, infrangete pure quelli”), li ha esortati a far sentire la propria voce: “A me non basta più presentarmi sul set e recitare le battute, devo fare la differenza e ho intenzione di innescare i cambiamenti che voglio vedere nel mondo”. Sorriso solare, energia travolgente, ha ricordato anche il suo impegno nelle tematiche sociali: “Sono 15 anni che parlo di tematiche sociali al femminile e finalmente qualcuno inizia ad ascoltare. Il tempo è ora e dobbiamo agire, tutti insieme. E lasciare che il mondo sia almeno un po’ più giusto di quanto l’abbiamo trovato”. Tornando al suo futuro professionale, invece, Heard ha confessato che “Il 2020 sarà pazzesco, tra Aquaman 2 e la serie L’ombra dello scorpione, tratta da uno dei miei libri preferiti in assoluto, di Stephen King, un autore che venero”.

Giffoni 2019

La giornata si chiude con due grandi attori del nostro cinema e della nostra serialità. Ormai star internazionale, Alessandro Borghi non ha perso la sua modestia e umiltà. Vincitore del David di Donatello con Sulla Mia Pelle di Alessio Cremonini, film presentato a Venezia nel 2018 basato sulla tragica storia di Stefano Cucchi, l’attore è anche la star della serie italiana Netflix Suburra. “Il film ha ribadito lo sconfinato potere ‘umano’ del cinema. Non abbiamo mai voluto fare un film politico, solo ridare una forma umana a Stefano. Il fatto che sia stato ostacolato nell’uscita in sala come una forma di protesta contro Netflix per me è stata un’occasione persa, non solo per gli incassi, ma soprattutto per ribadire la centralità del cinema“.

Giffoni 2019

Durante l’incontro con i ragazzi, in cui ha ricevuto anche lo SPECIAL TALENT AWARD, Borghi ha poi aggiunto: “Avevo un ricordo ben definito di Giffoni e oggi mi sono ricordato perché. Per me questo mestiere è un sacco di cose, ma prima di tutto è il contatto con voi, senza di voi non ci sarebbe alcun motivo per fare l’attore. Che emozione il video che mi avete regalato – ha detto ancora dopo aver visto il welcome video – è la testimonianza che vi aiutano a comunicare l’amore. Solitamente lo si riesce a fare a sessanta anni in analisi, qui a Giffoni invece vi fanno un dono pazzesco. Cercate di non cambiar e di mantenere l’entusiasmo, rimanete per sempre giffoners“.

Giffoni 2019

E parlando di Alessandro Borghi, proprio in questa settima giornata arriva anche Giacomo Ferrara, collega dell’attore romano proprio sul set di Gomorra. “Credo molto nella formazione dell’attore: come tutte le professioni ha bisogno diallenamento“: Giacomo Ferrara, Spadino nella serie Netflix Suburra, non ha dubbi sulla necessità di studiare continuamente e lo ribadisce ai ragazzi del Giffoni 2019, che incontra per una Masterclass molto attesa nel settimo giorno della 49esima edizione. Pronto a vestire nuovamente il ruolo che lo ha reso celebre, anticipa nulla sulla terza stagione perché – dice – non ha ancora letto nulla, ma racconta alcuni retroscena sul personaggio. “Spadino è poco più di un ragazzino quando tenta di accentrare nella sua persona le maglie della criminalità capitolina Ciò che però ottiene, paradossalmente, è la consapevolezza di dover prendere le redini in primis della propria persona”, ha chiarito Giacomo Ferrara.

Giffoni 2019

A partire dal mio esordio nella serie, che vede centrale il crimine nella Capitale nel tentativo di estendere le zone di interesse fino a Ostia, tanti si sono domandati quali fossero le analogie umane tra me e il mio personaggio. E la verità – dice Ferrara – è che non ce ne sono: io e Spadino siamo due entità ben distinte e separate. Questo perché alla base del mio percorso umano c’è il sacrificio e l’abnegazione come elementi fondamentali alla ricerca del proprio talento. A confermalo è certamente il tempo che ho destinato allo studio per diventare attore: è da quando ho 14 anni che immolo gran parte del mio tempo e delle mie energie a perseguire questo enorme desiderio. Oggi, nonostante qualche soddisfazione sia già arrivata, non smetto di dedicarmi a un costante aggiornamento”.