Il Festival di Sanremo posticipato per le elezioni politiche 2013
Littizzetto casus belli, Fazio sballottato, i vertici Rai e della politica si interrogano. Ma i cantanti chi se li fila?
“La fantasia distruggerà il potere, una risata vi seppellirà”. Sono finita in una capsula spazio-temporale, quando nel Maggio Francese echeggiava questo motto di Michail Bakunin? Se le elezioni politiche saranno la domenica 17, ossia nella settimana in cui andrà in onda la 63sima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, la Rai sta valutando di posticipare il Festival.
Purtroppo o per fortuna niente capsula spazio temporale, la satira fa ancora così paura al potere politico da pensare che possa influenzare l’opinione dell’elettorato. In una recente intervista all’Arena di Massimo Giletti Fabio Fazio, conduttore del Festival di Sanremo, ha dichiarato: “Sanremo si farà… spostare il Festival significherebbe perdere ospiti… sarebbe perdere un racconto, in realtà. Spostarlo si fa presto a dire, ma a fare… Non lo so…”
Luciana Littizzetto e l’elettorato italiano
Il casus belli di questa situazione se vogliamo è stata l’esternazione di Luciana Littizzetto (nel cast di Sanremo) durante una puntata di “Che Tempo che fa” dove ha commentato il ritorno sulla scena politica di Silvio Berlusconi con l’esplicito: “Non dico un pudore, che è un sentimento antico, ma una pragmatica sensazione di aver rotto il c…o”.
Forse è corretto spostare il festival di Sanremo in un periodo fuori elezioni, va mantenuta la par condicio e non sarebbe possibile visto che la satira politica è uno dei punti chiave del festival, ma mi chiedo se in un momento storico come questo, dove la reputazione della politica italiana ha toccato e scavato il fondo, pensiamo davvero che sia la satira a poter condizionare l’opinione dell’elettorato?
Per quel che mi riguarda non sarà una battuta della Littizzetto o di un Benigni, o una vignetta o uno sketch a farmi maturare o cambiare un’idea politica. Vero è che, come dichiarato anche da Fabio Fazio, con il Festival nella settimana pre-elezioni la Rai non potrebbe dedicare spazio alla politica. Sì va beh, ma allora a ‘sti poveri cantanti italiani chi ci pensa?
I devoti di San_Remo
Cosa ne sarà degli impegni dei cantanti, tra promozione, tour e ospitate varie, così appesi ad un filo per l’esito della data delle elezioni?
Questi si preparano per il miracoloso pellegrinaggio di San_Remo con un anticipo superiore a quello profuso in una campagna elettorale.
Già mi immagino tour manager che impazziscono di fronte ad agende sballate per far collimare gli impegni dei 14 big (cantanti e cantautori) che parteciperanno al Festival. Case discografiche che rimandano la pubblicazione degli album con l’inedito di Sanremo, tutti lì a riprogrammare gli impegni di Almamegretta, Annalisa Scarrone (ex di Amici), Chiara Galiazzo (vincitrice XFactor 6) Elio e le storie tese, Daniele Silvestri, Malika Ayane, Marco Mengoni, Maria Nazionale, Marta sui tubi, Max Gazzè, Modà, Raphael Gualazzi,Simona Molinari con Peter Cincotti e Simone Cristicchi.
Per non parlare dei mancati ospiti internazionali (di cui non si sa l’identità) che mancherebbero nello slittamento del Festival. È così che la politica pensa di fare il bene dell’industria musicale? Non è anche quello un indotto dell’economia del nostro paese? Povera patria…