Il museo si svela attraverso la musica: il progetto di Boosta alle Gallerie d’Italia
Nel panorama culturale italiano, l’innovazione nel modo di fruire l’arte è sempre più frequente. Un esempio intrigante arriva da Vicenza, dove il tastierista dei Subsonica, Davide Dileo in arte Boosta, ha unito la musica alla scultura per dare vita a un’esperienza unica. Giovedì scorso, nella sede vicentina delle Gallerie d’Italia d’IntesaSanpaolo, Boosta ha presentato “La caduta degli angeli ribelli“, un’opera marmorea di Agostino Fasolato che ha ispirato una composizione musicale originale. La scelta di rispondere a questa sfida artistica ha attirato l’attenzione di un folto pubblico, confermando l’importanza del connubio tra arte visiva e musica per coinvolgere le persone e avvicinarle alle opere.
L’evento musicale a Vicenza
Il concerto di Boosta ha riscosso un notevole successo, con una partecipazione che ha raggiunto il sold out. Cento spettatori hanno assistito al suo intervento musicale che è durato un’ora, durante la quale sono state messe in evidenza l’interazione tra la scultura e i suoni creati dal tastierista. Boosta ha sostenuto che l’arte dovrebbe essere accompagnata dalla musica per attrarre un pubblico più vasto. La sua proposta potrebbe rappresentare una nuova frontiera per i musei, trasformando l’esperienza museale in un momento dinamico e multisensoriale. Boosta ha scelto un’opera che risuonava con le sue emozioni, dimostrando che, al di là della fama di un lavoro, è l’empatia e la capacità di connessione che contano nella fruizione artistica.
Il significato di “La caduta degli angeli ribelli“
Al centro del concerto di Boosta c’era “La caduta degli angeli ribelli“, un blocco marmoreo che rappresenta la battaglia tra l’arcangelo Michele e Satana, nel contesto di una lotta che riflette i conflitti interiori dell’essere umano. Boosta ha creato un tappeto sonoro che esprimeva le lotte di questi angeli caduti, utilizzando suoni dissonanti e consonanti per rappresentare le due entità in conflitto. La sua composizione ha voluto evocarne la fisicità, mentre il risultato finale è una corrispondenza dell’arte visiva con quella musicale. Da ogni angolo del museo, il suono ha cercato di cogliere l’essenza dell’opera, rendendo i visitatori partecipi della narrazione. Questo approccio porta alla luce la convinzione di Boosta che tutte le forme d’arte siano interconnesse e possano arricchire l’esperienza dell’osservatore.
L’esperienza in altre città
Il progetto di Boosta non si limita solo alla sede di Vicenza. Le Gallerie d’Italia di Napoli, Torino e Milano ospiteranno eventi simili nei prossimi mesi, con ciascuna rappresentazione musicale che celebra opere diverse. A Napoli, il tastierista ha scelto un bozzetto di Vincenzo Gemito, comunicando con la sua musica la fatica e la malinconia del soggetto rappresentato. Questo approccio denota una ricerca profonda dell’emozione collegata all’arte, cercando di riflettere le sfumature di ogni singolo pezzo. Dal 29 ottobre, Boosta si esibirà anche a Torino, dove l’archivio Publifoto diventerà la cornice per le sue creazioni musicali, portando avanti un dialogo continuo tra diversi linguaggi artistici.
Innovazione anche attraverso la fotografia
Oltre alla musica, Boosta esplora anche il mondo della fotografia, recentemente inaugurando uno spazio espositivo a Torino chiamato Sonogramma. Qui combina le immagini dei suoi strumenti musicali con composizioni sonore, proponendo un’esperienza visiva e uditiva che riflette il suo approccio creativo. Questo aspetto mostra un’artista che non si limita a un solo campo, ma che cerca di integrare le varie forme d’arte in un’unica visione espressiva. Con un singolo in arrivo e un nuovo album dei Subsonica previsto per il 2025, Boosta sta sicuramente tessendo una rete d’arte contemporanea che promette di stupire e coinvolgere il pubblico.