Laura Chiatti torna sul set e si racconta prima dell’uscita del prossimo film

Laura Chiatti è tornata sul grande schermo e ha concesso un'intervista raccontando anche il lato meno bello del suo mestiere

Si è tenuta lontano dal grande schermo per un po’, ma ora Laura Chiatti è pronta a tornare a lavoro. Uscirà ad anno nuovo il suo prossimo film dal titolo “Addio al Nubilato“.

Foto Laura Chiatti
Foto Virginia Farneti / LaPresse

L’opera è diretta dal talentoso Francesco Apolonni. Si tratta di una commedia con un cast maggiormente femminile. E proprio il tema della femminilità è quello trattato da Laura Chiatti durante un’intervista rilasciata al Messaggero.

La donna è sicuramente tra le attrici più belle del panorama italiano. Proprio questa sua bellezza e innata sensualità però, sono considerate un’arma a doppio taglio.

Foto di Laura Chiatti

La moglie di Marco Bocci parla di una situazione che tocca molte attrici italiane e non. Il fatto di non poter interpretare determinati ruoli per l’idea che si associa alla persona e al suo corpo.

Mi hanno fatto fare spesso la femme fatale o l’amante mentre io vorrei tanto dei ruoli più drammatici, diciamo sostanziosi. Ma non vengo ritenuta credibile. 

La giornalista le ha chiesto esplicitamente qual è il motivo per il quale i suoi ruoli hanno dei limiti. La donna non ci ha pensato due volte:

Beh, dipende dal mio aspetto. È come se una donna bella non potesse fare dei personaggi disagiati, destabilizzanti. Vorrei portare sullo schermo la poetessa Alda Merini ma non mi affideranno mai quel ruolo. Il cinema mi ha sempre vista sexy e a dire la verità la cosa mi fa un po’ ridere.

Laura Chiatti: basta maschilismo

La donna ha poi precisato di andare incontro ai 40. Un’età in cui le donne cambiano, maturano e prendono consapevolezza. Proprio la consapevolezza della sua bellezza e della sua sensualità sono arrivate con il tempo.

Oggi ho molta più consapevolezza della mia femminilità. Vado incontro ai 40 e il sex appeal finalmente me lo sento dentro.

Sono stata oggetto di avance come tutte le donne in questo mondo maschilista. Ho iniziato a lavorare a 14 anni, venivo dalla provincia umbra. Se un regista mi avesse invitata a fare un provino a casa sua mi sarei presentata con mia madre. Con tutto l’amore e il rispetto per le vittime degli abusi, noi donne abbiamo il libero arbitrio che ci permette di dire no. E le violenze vanno denunciate immediatamente, non dopo anni.