Luciana Littizzetto in lutto: si è spenta la sua cagnolina Gigia

Luciana Littizzetto in lutto: per la sua amata cagnolina Gigia: ad annunciare la triste notizia è stata lei stessa sui social

Grave lutto per Luciana Littizzetto: si è spenta la sua cagnolina Gigia, meticcia amata che aveva adottato circa 10 anni fa. A dare la triste notizia è stata lei stessa con un post su Instagram in cui si capisce il suo stato d’animo. L’attrice comica ha voluto salutare con poche parole la cagnolina che le era rimasta accanto nel bene e del male per così tanti anni.

Luciana Littizzetto, 54 anni, ci ha sempre fatto ridere. Pungente, ironica, dissacrante e irriverente, siamo abituati a vederla sorridere sempre. Stavolta, però, l’attrice comica con ride e non scherza. Ha appena perso la sua amata cagnolina Gigia e ha voluto ricordarla con un post sul suo profilo Instagram:

“Non ci sei più. E nemmeno io. #gigiatesoromio”.

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I suoi follower l’hanno riempita di manifestazioni d’affetto dimostrando la loro vicinanza in questo terribile momento che sta attraversando. Solo chi ha avuto un cane e l’ha perso riesce a capire come ci si sente in quei momenti.

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Luciana Littizzetto aveva parlato molto di Gigia sul suo blog Cicapui nel 2016. L’aveva trovata circa 10 anni fa a Rho, nei pressi di Milano, dove avrebbe dovuto girare uno spot. Non fu lei ad incontrarla ma la sua costumista. Luciana Littizzetto si era offerta ad ospitarla temporaneamente in attesa di trovarle una famiglia perché lei aveva già un vecchio cane adottato in canile di nome Alì Babà. Ma Gigia non lasciò mai più la casa della celebre comica che si innamorò di lei quasi istantaneamente.

“La Gigia. Il mio mitico Gigione. Adorabile peste. L’ho trovata 5 anni fa, in autostrada dalle parti di Rho, vicino a Milano, mentre stavo andando a girare uno spot. La vera salvatrice in realtà è stata la costumista che abituata ai suoi pitbull, l’ha tirata su dalla strada incurante dei ringhi e dei morsi. Era spaventatissima povera cagnina e si dannava l’anima per difendersi. Una volta portata in camerino è cominciato il toto Gigia. Chi la vuole? All’inizio tutti disponibili. Lo dico ad un mio amico, magari a mia sorella, ti faccio sapere se a mia nonna…”.

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All’inizio Luciana Littizzetto non aveva l’intenzione di adottarla.

”Io avevo già un altro cane, Alì bau bau, già vecchierello e anche lui del canile, non ero tanto dell’idea. Certo che un minuscolo cane…per giunta con due nasi…come si fa. E così nonostante Davide ringhiasse pure lui l’ho portata a casa. Con la solita scusa. La tengo un po’ di giorni e poi vedo di trovarle un padrone. Peccato che dopo qualche ora era lei la padrona indiscussa della casa, abbaiatrice professionista, ringhiatrice da Nobel, morsicatrice a tempo perso”.

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Ma come fai a non innamorarti di uno scricciolo così? A quel punto non aveva scelta e iniziò la ricerca del nome da dare alla trovatella.

“È arrivato anche il momento del nome. Chissà come si chiamava? Quando l’abbiamo trovata non aveva né cip né collare, né medaglietta. Facciamo delle prove. Dai bambini cominciate voi. Lilli? Non si gira. Polly? Niente. Peggy? Nisba. E allora…troviamole un nome noi”.

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E qui Luciana Littizzetto sorride ripensando a quel momento:

”Io avrei voluto chiamarla Brunetta, viste le dimensioni e soprattutto il carattere. Ma poi avendo lei la fisicità di un topo abbiamo optato per il femminile di Gigio. Gigia. Ed eccola qua. Sotto la mia scrivania che dormicchia mentre scrivo. Il destino ci ha fatto incontrare. Si, sto parlando di te, Gigione. Lo sai vero? Certo, perché sventoli la coda come il ventaglio di un’odalisca. Vuoi dirmi che mi vuoi bene? Lo so. Anch’io te ne voglio. E non posso neanche sventolare la coda per dirtelo. Ma tu mi capisci anche senza parlare”.