Malattie Imbarazzanti, Christian Jessen esclama: “coronavirus come una siesta” e scatena le polemiche

Il medico di Malattie Imbarazzanti, Christian Jessen, esclama riguardo la quarantena italiana: "coronavirus come una siesta" e scatena molte polemiche

Era lo scorso 13 marzo quando Christian Jessen, medico protagonista di Malattie Imbarazzanti, riferendosi agli italiani ha esclamato: “coronavirus come una siesta”. Da qui si sono aperte moltissime polemiche che hanno portato l’uomo a scusarsi dicendo: “ho cercato di sdrammatizzare il panico”.

Il dottore in questione aveva in pratica fatto una battutina di troppo, che, di conseguenza, non è stata molto apprezzata dagli italiani. L’indignazione era arrivata a tal punto da scatenare la reazione di Roberto Burioni, virologo in prima linea in questa pandemia, che risponde per le rime al medico.

Non è il momento delle polemiche, ma quando un cretino insulta gravemente tutto un popolo che sta lottando per la…

Gepostet von Medical Facts di Roberto Burioni am Freitag, 13. März 2020

“Non è il momento delle polemiche, ma quando un cretino insulta gravemente tutto un popolo che sta lottando per la propria vita, con oltre mille persone morte e altrettante in rianimazione, non si può tacere. Non so se questo programma sia in qualche canale italiano: se così fosse dobbiamo pretendere che sia sospeso immediatamente. Infine, ricordiamoci che ci sono cose peggiori che prendere il coronavirus, tipo nascere con un cervello simile a quello di questo idiota. E in questo specifico caso “idiota” non è un insulto, ma una diagnosi gratuita. Vergogna!”

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Dopo essersi reso conto della gravità delle sue parole, il dottor Christian Jessen decide di fare un post su Twitter nel quale si scusava per aver offeso un’intera popolazione e di essersi reso conti che la battuta di per sé poteva risultare “un po’ razzista“. Di conseguenza, due giorni dopo l’infelice battuta, arriva anche il messaggio di scuse.

“Per quanto riguarda i miei commenti sull’epidemia di coronavirus in tutto il mondo e la situazione dell’Italia: Ho sbagliato, lo ammetto. Ho cercato di sdrammatizzare il panico, tuttavia, col senno di poi riconosco che la mia osservazione era insensibile e devo scusarmi per qualsiasi turbamento io abbia causato. Capisco perché è stato offensivo e spero possiate perdonarmi. Come medico, il mio lavoro è essere onesto e cercare di portare luce nella vita delle persone. Vorrei assicurarvi che i miei pensieri sono rivolti a tutti coloro che sono colpiti dal virus e a coloro che stanno lavorando duramente per aiutare tutti a superare questo momento difficile. Infine, al momento non sto usando molto i social media, quindi tenete presente che forse non vedrò le vostre risposte. Ripeto che adesso non userò i social media perché sto lottando con la mia salute mentale e Twitter non è sempre il posto migliore dove trovarsi in tali circostanze. Tornerò quando starò meglio”.