Mario Draghi risponde al Vaticano: “L’Italia è uno stato Laico”

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rimesso apposto il Vaticano dopo le dichiarazioni sul DDL ZAN: le sue parole

In questi mesi la votazione del DLL ZAN si sta facendo sempre più dura, le polemiche sono all’ordine del giorno e, ora, ci si è messo anche lo Stato del Vaticano. La parte religiosa del paese sembra voler rallentare ancora di più tutto, ma Mario Draghi ha risposto per le righe.

Il Presidente del Consiglio ha risposto al Vaticano che sosterebbe che il DDL Zan violerebbe il Concordato. In un lungo discorso in parlamento, Mario Draghi ha messo in chiaro delle cose, senza offendere nessuno:

Mario Draghi

Senza voler entrare nel merito della questione, quello che voglio dire rispetto agli ultimi sviluppi voglio dire che il nostro è uno stato laico. Uno stato laico, capite? Non è uno stato confessionale. Quindi il Parlamento è certamente libero di discutere e legiferare. Non solo questo, voglio dire che il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali. Tra cui il Concordato con la Chiesa.

Quindi vi sono i controlli di costituzionalità preventivi nelle competenti commissioni parlamentari. Per cui è nuovamente il Parlamento che per primo discute della costituzionalità. E poi ci sono i controlli successivi nella corte costituzionale.

Vaticano

Mario Draghi ha spiegato anche perché è importante preservare la laicità del Paese soprattutto in un periodo storico come questo:

“E vorrei ricordare che ‘La laicità è tutela del pluralismo e delle diversità culturali’. Poi voglio ricordare che ieri l’Italia ha sottoscritto con altri 16 paesi europei una dichiarazione in cui si esprime preoccupazione sugli articoli di legge in Ungheria che discriminano in base all’orientamento sessuale. Queste sono le dichiarazioni che oggi mi sento di fare, senza entrare nel merito della discussione parlamentare. Il governo non entra nel merito della discussione. Questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo.”