Masterchef Italia 3: verso la semifinale con Lidia Bastianich, Enrico Crippa ed Alessandro Borghese

Enrica, Federico e Almo semifinalisti, Salvatore e il peperone ed una presenza che su Twitter aleggia in cucina...

I giudici con Lidia Bastianich ed Alessandro Borghese - foto Ansa.it
I giudici con Lidia Bastianich ed Alessandro Borghese – foto Ansa.it

È la semifinale di Masterchef Italia 3: i concorrenti rimasti Enrica, Almo, Salvatore e Federico sono carichi come tortelli ripieni, appena entrano in studio spaccherebbero le mystery box con un colpo di kung fu ma gli tocca solo scoperchiarle, non prima però di aver salutato gli ospiti della serata: Lidia Bastianich ed Alessandro Borghese, giudici della prima edizione di Junior Masterchef Italia assieme a Bruno Barbieri.
La mystery box contiene gli ingredienti principali scelti dai giudici di Junior Masterchef che non mancano di fare lo spottone per il loro programma, salutano e si defilano, lasciando i concorrenti in balia di gallinella di mare e gallina.

I piatti migliori sono quelli di Federico, con un piatto psichedelico, Almo con un omaggio “paraculo” (Carlo Cracco dixit) a Junior Masterchef ed Enrica con dei ravioli di mare “a sorpresa” su ristretto di gallinella.
Il piatto migliore è quello di Enrica, per la prima volta vincitrice di una prova individuale dall’inizio del programma, dopo l’uscita di Rachida della scorsa puntata Masterchef insegna che l’impossibile può realizzarsi.
Enrica va in dispensa per conoscere il vantaggio dell’invention test e si trova davanti una gigantesca pasta lievitata che come Jabba The Hutt travalica dal tavolo: servirà come ingrediente speciale per il filetto di maiale in crosta di pane, salsa bernese e patate alla lionese oggetto della prova.


Carlo Cracco magnifica Enrica con un prezioso espediente per la buona riuscita del filetto in crosta: un caminetto di carta stagnola da inserire nella pasta per far uscire il vapore in cottura. Per chi sostiene che a Masterchef non si impara a cucinare, oltre al prosciutto e melone di Rachida, la godibilissima omelette di struzzo ed il sofisticato scrigno di Venere sostengo il case study dell’ottimo caminetto di stagnola.
Enrica avrà 45′ per realizzare il piatto mentre i suoi tre avversari 40′, 35′ e 30′ e soli 90″ per fare la spesa, contro i 3′ di Enrica. Dopo che Enrica ha assegnato i diversi tempi della prova ai suoi avversari questi corrono in dispensa per prendere gli ingredienti in 90″: Federico con un colpo di genio dimentica la carne, l’ingrediente principale. Con molto fair play Salvatore chiede ai giudici di permettergli di prenderla, richiesta a cui si accoda Enrica mentre Almo resta in silenzio, alla domanda dei giudici se fosse d’accordo l’ex carabiniere tentenna, per poi dire “sì” con estrema riluttanza. Oltre alla paraculaggine di cui sopra aggiungerei tra le features di Salvatore una dose di meschinità in polvere ma concentriamoci sull’invention test: l’ordine di partenza è Enrica (45′), Salvatore (40′), Almo (35′) e per ultimo Federico (40′) che per una volta riscuote i colpi bassi inferti ad Enrica nelle prove precedenti.
Il piatto migliore è quello di Salvatore, che vince una cena con Joe Bastianich in un “ristorante stelato” mentre il peggiore è Federico che andrà direttamente al pressure test, senza affrontare la prova in esterna.


Enrica, Almo e Salvatore sosterranno la prova in esterna nella cucina dello chef Enrico Crippa al ristorante Piazza Duomo di Alba. È questo il “ristorante stelato” dove hanno cenato la sera precedente Bastianich e Salvatore nel loro tête-à-tête che, ahimè, non possiamo vedere per problemi di bilinguismo anglo-napoletano nei sottotitoli.
Lo chef Enrico Crippa dopo un veloce scambio di battute con i concorrenti gli assegna i compiti: Almo al secondo (merluzzo al verde), Enrica al dolce (macedonia di frutta, verdura e fiori) e Salvatore al secondo (agnello sambucano alla camomilla).
I concorrenti sono messi a dura prova dal livello altissimo della cucina di Piazza Duomo e si meravigliano che i sous chef li correggano di continuo, Enrica sbuffa, assicurando allo chef che quello è il suo modo per concentrarsi ma è un transfert che le fa pensare di essere a Junior Masterchef.


Il vincitore è Almo che gongola e si commuove, mentre Enrica e Salvatore si preparano per il pressure test, dove il vincitore sfiderà Federico nel duello finale.
Enrica e Salvatore dovranno preparare in 25′ un piatto con scarti ed avanzi di frutta, verdura, pesce, carne ecc… ispirato alla buona pratica che in cucina non si butta via niente. A 15′ dalla fine della prova entra in cucina anche lo chef Bruno Barbieri, provocato da Joe Bastianich su quanti piatti saprebbe cucinare con quegli avanzi, allora Bruno Barbieri inforca il camice e con una pettinatura alla Dragon Ball si mette ai fornelli, cucinando contemporaneamente su sei fuochi.


Bruno Barbieri con la sua zuppa di bucce di patate e porri convince i giudici, mentre Enrica vince la prova e sale trionfante in balconata mentre Salvatore va allo scontro con Federico.
Adesso l’ingrediente principale della prova è la salsiccia luganega monzese, da cucinare con uno o più dei tre ingredienti scelti “al buio” dai concorrenti, pescando da una scatola dove scegliere i prodotti solo con la capacità tattile. Federico pesca un sedano rapa, un mango e una pera mentre Salvatore recupera un broccolo, un carciofo ed un peperone e così partono i 20′ della prova.
Salvatore propone luganega saltata su broccoli e carciofi (omettendo il peperone), Federico polpettine di salsiccia con salsa al mango, chutney di pera e sfoglie di sedano rapa all’aceto, il tutto impiattato come il tableau del gioco dell’oca.
Salvatore per un peperone perde la cappa da Masterchef (per i giudici sarebbe stato l’ingrediente vincente nel piatto) mentre Federico vince il suo gioco dell’oca ed è uno dei tre semi-finalisti di Masterchef.
Ma non è stato solo il peperone con la salsiccia il grande assente della serata: la rete la invoca, la cerca, la teme e la sente quasi vicina ma per nostra fortuna Rachida è lontana, persa tra i suoi “piritivi” e la polenta istantanea.