Miss Italia non si farà più: la campagna #MissItaliaContinua su twitter!!
Raiuno cancella Miss Italia, il web si mobilita per salvar la causa e nel frattempo la questione arriva anche in Parlamento
La Rai dice no a Miss Italia: il concorso di bellezza, giunto alla sua 74° edizione, non andrà in onda sulle reti di Stato. Pare che il contratto sia scaduto con l’ultima edizione del 2012 e l’azienda pubblica non ha intenzione di rinnovarlo per motivi vari che vanno dai costi ingenti della produzione (che non dà più le entrate di una volta), allo share di ascolti insoddisfacente, sino ad arrivare a questioni più strettamente etiche quali la mercificazione della bellezza in tv.
Ebbene sì, Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, lo ha annunciato qualche giorno e si è subito accesa la polemica.
In primis, è partita la risposta della Mirigliani indignata per la presa di posizione della rete e per il modo poco carino e ufficioso di comunicarla. Poi si è passati alla campagna #MissItaliaContinua su twitter e sul sito ufficiale del concorso, dove i sostenitori del concorso hanno espresso la propria solidarietà.
Patrizia Mirigliani ha poi incontrato la stampa a Roma per fare il punto della situazione e per esprimere forti critiche per l’atteggiamento assunto dalla tv di stato e dal direttore di Rai1. Insieme a lei c’erano anche la senatrice Silvana Amati (che ha dichiarato di aver presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico per verificare le motivazioni che hanno portato la Rai ad interrompere il rapporto con Miss Italia), l’avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons e le Miss Italia 2000 Tania Zamparo e 1996 Denny Mendez, che si sono schierate dalla parte della Mirigliani.
Oltre a loro e a centinaia di utenti dei social, anche molti vip si sono espressi al riguardo: Enrico Vanzina, Francesco Alberoni, Maurizio Costanzo, Claudia Cardinale e tanti altri.
L’opinione pubblica non vuole che venga cancellato un programma che volente o nolente ha segnato la storia del nostro Paese, è una manifestazione nazional-popolare, esattamente come Sanremo o lo Zecchino d’oro che, se venisse portata su Sky (come si è ipotizzato), non entrerebbe più nelle case di tutti gli italiani.
Certo è che il programma negli anni è sceso paurosamente di livello, nonostante la scelta intelligente della lotta all’anoressia, i contenuti sono deboli e lo spettacolo fiacco.
D’altro canto è anche vero che nell’immaginario comune Miss Italia è Italia, perché farne a meno per una questione di profitto?
La Mirigliani ha dichiarato di essere disposta a rinunciare ai diritti che spettano al marchio (parliamo di 700.000 euro a edizione) e di farsi carico delle spese, anche le località sono disposte a supportare la kermesse, ma la Rai?
Per ora da viale Mazzini tutto tace… un bel Telethon per Miss Italia? Di questi tempi mi aspetto di tutto!!