Ozzy Osbourne ha il morbo di Parkinson

Ozzy Osbourne ha il morbo di Parkinson, lo ha confessato lo stesso cantante in una recente intervista: ecco quali sono le sue condizioni di salute

Ozzy Osbourne ha il morbo di Parkinson. A rivelarlo è stato lo stesso cantante nel corso di un’intervista, in cui ha parlato delle sue condizioni di salute e delle sue speranze per il futuro. Un brutto colpo per lui, per la famiglia e per tutti i fan sparsi per il mondo.

In occasione di una lunga intervista rilasciata al programma tv Good Morning America della rete americana ABC, Ozzy Osbourne ha voluto parlare delle sue condizioni di salute, confermando che soffre del morbo di Parkinson. Una bella batosta per il cantante dei Black Sabbath, che a 71 anni si trova ad affrontare una grande sfida.

“Ho fatto il mio ultimo concerto a Capodanno del 2019 al Forum di Los Angeles. Poi ho fatto una brutta caduta e ho dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico al collo, che ha danneggiato i miei nervi. Così ho scoperto di avere una forma lieve di Parkinson. Prendo un sacco di medicine, soprattutto per le conseguenze dell’intervento. Questo braccio si addormenta, a causa dell’operazione, e le mie gambe si gelano. Non so se dipende dal Parkinson, ma questo è il problema”.

Già nel 2005 Ozzy Osbourne aveva annunciato di soffrire di una sindrome parkinsoniana, una malattia genetica che si manifesta con tremori che sembrano quelli generati dal Parkinson. Da allora è in cura, ma si tratta di una malattia degenerativa. Si possono alleviare i sintomi, ritardare la degenerazione, ma non curarla definitivamente.

Sharon Osbourne, sua moglie e sua manager, ha poi aggiunto: “E’ una forma di Parkinson. Ci sono molti tipi di Parkinson e non è una condanna a morte, come si potrebbe immaginare, ma coinvolge certi nervi del corpo. Passi delle giornate in cui sei in forma e altre in cui non lo sei per nulla. […] E’ difficile per i medici dire quali dei suoi problemi derivino dalla caduta e quali dal Parkinson e qui negli Stati Uniti non abbiamo modo di andare oltre e ricevere altre risposte. Ecco perchè ad aprile andremo in Svizzera da un professore che cura questo tipo di malattie. Andremo ovunque per cercare delle cure”.