Pizzica, taranta e tammorre: la danza dell'estate italiana!!

Una vacanza nel sud Italia è un viaggio all'insegna del mare, del sole, dei sapori più intensi della nostra terra. Un viaggio a ritmo di pizzica

Il Sud Italia, inteso come Puglia, Campania, Basilicata e Calabria, si muove a ritmo di pizzica tarantolata e tammorre.

Pizzica Pizzica
Pizzica Pizzica

Ogni estate faccio una puntatina in una paese dell’Irpinia dove la mia famiglia ha una casa per trascorrere l’estate e ogni anno non mancano sagre e feste popolari a base di prodotti locali allietate da spettacoli di questo genere musicale e di danza.

Questa danza nata in Salento ha letteralmente contagiato le regioni confinanti, che in qualche modo, l’hanno fatta loro.

Ed ecco come le feste e le lunghe notti d’estate meridionali diventano un insieme di passi, apparentemente convulsi e confusionari, che tutti provano ad eseguire, un pò se fossero… tarantolati!!

La pizzica nella storia

Già dal XIX secolo la pizzica si è legata alle pratiche terapeutiche coreomusicali del tarantismo, ma è accertato che dal XIV secolo in poi musici e tarantolati hanno adoperato per curare e curarsi dal veleno di tarantole e scorpioni le danze locali del periodo, che si sono alternate, succedute, o adattate, lungo il corso dei secoli.

La pizzica veniva eseguita da orchestrine composte da vari strumenti con lo scopo di esorcizzare le donne tarantate e guarirle, attraverso il ballo che questa musica frenetica scatenava, dal loro male.

Pizzica Pizzica
Pizzica Pizzica

La pizzica, suonata per giorni o addirittura settimane per la cura delle tarantate, aveva spesso caratteristiche proprie, che la differenziavano da quella suonata per il ballo.

Oggi il tarantismo puro è completamente scomparso ad eccezione del Salento, dove ancora oggi è ballata ed ogni anno si festeggia “la festa della taranta”. Una festa stupenda che si tiene nella località di Melpignano, normalmente l’utimo sabato di agosto e che dura tutta la notte, dove migliaia di persone ballano fino all’esaurimento delle forze, davvero bellissima!!

Il ballo

Nella stessa area della pizzica pizzica (così tradizionalmente chiamata) si è continuata a ballare anche la tarantella, tant’è che oggi è difficile anche da parte degli anziani percepire la differenza tra le due danze, sia sotto l’aspetto musicale che coreografico.
La pizzica veniva eseguita da molti strumenti musicali: dalla zampogna(nel Materano ancora oggi), da vari aerofani agro-pastorali, da violino e mandolino. La fondamentale scansione ritmica del ballo era determinata dal tamburello, detto anche tammorra, dal cupa cupa (tamburo a frizione), dal triangolo, dalle castagnole e da altri strumenti rurali.
Successivamente furono introdotti l’organetto prima e la fisarmonica dopo.


Pizzica Pizzica
Pizzica Pizzica

La pizzica pizzica si balla in coppia, ma a differenza di quanto molti immaginano, il ballo tra uomo e donna non era necessariamente una danza di corteggiamento.
Essa infatti si ballava soprattutto in occasioni private e familiari, ed in tali occasioni era molto probabile che a danzare si trovassero parenti anche molto stretti, o individui tra i quali intercorreva una grande differenza d’età.

La pizzica pizzica tradizionale apparteneva posturalmente, stilisticamente e coreograficamente all’ampia famiglia delle tarantelle meridionali: le figurazioni basilari erano il ballo (parte frontale) e il giro, alle quali si affiancavano rotazioni, figure legate per mano o per braccia, e anche parti mimiche alludenti la sfera erotica o gestualità scherzosa.

La “neo-pizzica” ha mutuato le forme oggi più diffuse del ballo dagli ambienti folkloristici e dall’imitazione di modelli mediatici come il tango e il flamenco, esaltando le intenzioni e le emozioni dei ballerini (e naturalmente la loro capacità di farle emergere) a rendere emotivo il momento coreutico.
Sui alcuni passi base i ballerini ricamano una gran varietà di passi e movimenti, che fanno oscillare la danza tra fasi di calma, di studio dell’altro, a fasi più frenetiche caratterizzate da forti battiti dei piedi sul suolo (più tipici degli uomini), veloci e vorticosi giri su se stessi (caratteristici delle donne).

Caratteristico della pizzica pizzica è il fazzoletto, accessorio immancabile nell’abbigliamento di un tempo, che veniva usato nel momento del ballo per invitare, sventolandolo, il partner prescelto.
Oggi è molto abusata la credenza che vuole il fazzoletto come simbolo d’amore, o di vero e proprio abbandono nelle mani della donna, che lo concederebbe durante il ballo solamente al giovanotto che sia stato in grado di rapirle il cuore.
Anche se non si può negare in toto che questo semplice accessorio in alcuni casi potesse diventare un vero e proprio simbolo o pegno d’amore che due innamorati si scambiavano durante il ballo, è più probabile che esso venisse utilizzato per animare maggiormente la danza.

Pizzica Pizzica
Pizzica Pizzica

Insomma …

…ci sono tormentoni che finita un’estate passano inesorabilmente di moda e tormentoni che durano secoli e non accennano a decadere, sarà per l’effetto del velenosissimo morso della taranta?