Punishment Island: l’isola delle donne abbandonate

Un documentario sull'Isola di Akampene, che vuol dire Punizione: la punizione è una condanna a morte senza alcuna via di scampo...

Faccio un passo indietro:
Laura Cini, regista fiorentina, nel 2009 è in Uganda per coordinare le riprese di un documentario sulla comunità femminile della popolazione del lago Bunyonyi, bacino vulcanico nell’Uganda sud-occidentale.
Qui i poveri mezzi di sostentamento dipendono esclusivamente dal lavoro delle donne: commercio, artigianato, agricoltura, è tutto sulle loro spalle. Il territorio è ostile, le risorse scarse, si fa quel che si può.
Laura rimane affascinata da queste donne, volti sconosciuti, anonimi, senza alcuna precisa identità, ma con tanto da dire e da raccontare.
Tra i tanti racconti, ce ne uno in particolare che colpisce la regista, qualcosa di terribile e affascinante insieme, che il mondo deve conoscere.

Un'immagine di Punishment Island
Un’immagine di Punishment Island

Si racconta che un tempo le donne che rimanevano incinte prima del matrimonio venissero prese e abbandonate su un isolotto sperduto nel lago, Akampene appunto,che rappresentava la loro dichiarata pena di morte.
L’isola piccolissima, un ammasso di sterpaglie e fango, non offriva cibo, acqua, rifugio, nessuna forma di sussistenza, coloro che tentavano la fuga morivano annegate, coloro che non la tentavano morivano in ogni caso.
La storia non è chiara, secondo alcune donne interpellate si tratta solo di una leggenda, secondo altre invece è la cruda realtà di un passato non troppo lontano.
Di fatto non si sa di preciso quando si sia interrotta questa pratica, 50 anni fa? 40 0 30? si da il caso che sempre di ventesimo secolo si parla.
Laura approfondisce l’argomento, ancora oggi le donne che commettono tal peccato vengono marchiate a vita, discriminate dalla società e allontanate per proteggerle dalle rivendicazioni dei maschi della propria famiglia. Nel corso delle sue ricerche scopre che vi sono due donne ancora vive che hanno vissuto quest’esperienza, l’anno successivo auto-finanziandosi torna in Uganda e, dopo milioni di ostacoli e di difficoltà, riesce ad intervistarle.
Le due donne vivono in comunità isolate, ancora perseguitate da quell’etichetta sociale che non le abbandonerà mai, è la prima volta che raccontano la loro storia, rivivere quei terribili momenti le emoziona fortemente. Loro sono state fortunate, sono scampate all’isola perché uomini tanto poveri da non potersi permettere di pagare la dote per una moglie sono sbarcati di notte su Akampene e le hanno scelte fra altre “punite”: un happy end, ma troppo amaro per ricordarlo tale.

Disegno di Comfort Abemigisha
Disegno di Comfort Abemigisha

Ad oggi Punishment Island, il documentario sulla storia di quest’isola delle donne abbandonate, è ancora incompleto, Laura Cini è convinta che queste due donne racconteranno al mondo di quest’isola, come ci sono arrivate, come sono state portate via e che razza di vita hanno vissuto successivamente.
È altrettanto convinta che se tutto ciò venisse alla luce potrebbe essere uno strumento utile in prospettiva di una campagna di sensibilizzazione nelle scuole della regione, affinchè il passato di queste donne non diventi mai più una realtà per quelle future ed io sono d’accordo con lei.

Le riprese vanno ultimate, per sostenere il documentario segui gli sviluppi sulla pagina facebook di Punishment Island o sul blog punishment-island.
Ti lascio con un piccolo assaggio dell’Isola della Punizione… parla da solo.