Pupetta – il coraggio e la passione: la serie tv con Manuela Arcuri
Se il giovedì sera dovete stirare, questa fiction è il sottofondo perfetto
Ci sono cose a cui non riesci a sottrarti, con la serie tv Pupetta – il coraggio e la passione è andata così. Su Twitter giovedì scorso ho trovato commenti deliranti su questa fiction tv tali da spingermi a vederla (vedi @FranAltomare, #pupetta, #FacceArcuri). Sono così tante le cose che non mi piacciono di Pupetta – il coraggio e la passione che partirei subito con i lati positivi: la brevità. Pupetta dura solo quattro puntate, come un acquazzone estivo arriva, ti sconvolge e se ne va ma poi, fortunatamente, nessuno se ne ricorda più.
La seconda puntata di Pupetta va in onda stasera su Canale 5 alle 21.10 per la regia di Luciano Odorisio con un cast che annovera oltre a Manuela Arcuri (nei panni della protagonista) Tony Musante, Stefano Dionisi, Alessandra Barzaghi, Luigi De Filippo, Sergio Arcuri, Massimiliano Morra, Guia Jelo. La fiction è ispirata alla storia di Pupetta Maresca moglie del boss della camorra Pasquale Simonetti, ucciso nel 1955 e vendicato dalla stessa Pupetta che appena ventenne ed incinta di sei mesi uccise il presunto sicario del marito, Antonio Esposito.
Ora, a parte la non condivisibile scelta di raccontare una storia dai risvolti criminosi e delittuosi come quella di Pupetta Maresca (negli anni coinvolta in associazione mafiosa, frode, truffa…) con il sottotitolo “il coraggio e la passione”, di fronte a spettacoli del genere mi chiedo cosa penserebbe uno straniero se si trovasse per caso davanti allo schermo di Canale 5.
Lo immagino a domandarsi in quale diavolo di paese è finito, dove in prima serata la tv generalista racconta la storia di una donna omicida, coinvolta in reati, facendone un’eroina con i toni da melodramma anni ’50. Hellooooo?
Ma veniamo a lei, l’indiscussa protagonista di Pupetta: la disperazione.
Disperata è la recitazione di Manuela “Pupetta” Arcuri, che al pari di “‘n’ ascella sì e l’ascella no” ci regala un’interpretazione monotono, quasi con i nervi facciali anestetizzati e l’intensità di un fotoromanzo di Cioè. Da disperazione il trito e ritrito contesto romanzato della storia d’amore tra Pupetta e Michè sullo sfondo di una Napoli criminale ed omertosa, i personaggi buoni e cattivi tratteggiati con il macete, certe inquadrature e primi piani da telenovelas sudamericana, il tono del melodramma che per un giovedì televisivo del 2013 avrebbe anche e di molto stufato.
Un pregio però Pupetta ce l’ha, è un sottofondo perfetto se dovete stirare. Stasera c’è la seconda puntata ed io ci sarò, magari con live tweet tra una passata e l’altra, voi ci sarete?