A tu per tu con Simone Torino: perchè "l'amore è un casino per tutti!!"

Un reportage sull'assistenza sessuale, sulla sfera più intima di un diversamente abile e sull'indecente cecità del mondo

Una scena di The Sessions - foto da wikipedia
Una scena di The Sessions – foto da wikipedia

Mentre il mondo del cinema tratta la delicata questione dell’assistenza sessuale con il film “The Sessions”, in Italia c’è un uomo, Maximiliano Ulivieri, che lotta perchè le esigenze più naturali e legittime dei disabili siano ascoltate e supportate.
Su questo nasce Revolution: l’Amore è un casino per tutti!, il reportage sotto forma di chiacchierata curato dall’autore Simone Torino.
Ho avuto modo di intervistarlo per capirne di più e adesso ve lo presento attraverso le sue parole.

Simone Torino - foto dalla sua pagina facebook ufficiale
Simone Torino – foto dalla sua pagina facebook ufficiale

Ciao Simone, sono rimasta molto colpita dal tuo reportage e mentre lo leggevo mi chiedevo cosa ti avesse portato a farlo, me lo racconti?

Avevo già collaborato con la casa editrice Zandegù per un altro reportage, che uscirà penso in autunno, e sapendo che ho lavorato e lavoro nel sociale, con l’utenza comunemente chiamata diversamente abile, hanno pensato a me. Poi io mi ero interessato all’assistenza sessuale, ci volevo scrivere un libro. Ma questo non lo sapevano, loro. Il caso.

Come sei arrivato a Maxilimiano Ulivieri e ai suoi progetti?

Tramite Zandegù. Mi hanno detto di andare a intervistarlo, in vista del nuovo film che stava per uscire: “The Session”. E io mi sono scusato e ho detto di no. Non sono capace a fare le interviste. Poi loro hanno detto, vai e vedi cosa succede, e io ho detto sì, ma non assicuravo niente. E sono andato. Maximiliano e sua moglie Enza sono stati molto gentili, ho dovuto fare pochissime domande, meno male.

Copertina di Revolution - foto da pagina di facebook ufficiale
Copertina di Revolution – foto da pagina di facebook ufficiale

Ho visitato le pagine che suggerisci alla fine del tuo reportage e ho scoperto un mondo che non avrei mai immaginato, c’è tutta una realtà che finora non avevo mai preso in considerazione, tu che idea ti sei fatto?

Bè, che quel mondo e questo mondo sono gli stessi, ma molta gente non lo sa. Tu ora sì: questo è bene.

“L’amore è un casino per tutti”, ma per i disabili lo è anche di più. In Revolution si affronta la tematica centrale dell’assistenza sessuale, visto come un diritto per coloro che per condizione non hanno la possibilità di dare sfogo agli impulsi sessuali e di trovare una qualche forma di sollievo fisico.

Com’è la situazione italiana a questo proposito?

Non so, visto che non se ne parla. Quindi forse la situazione è questa: non se ne parla, non esiste. Sappiamo che non è così, o meglio, qualcuno lo sa e qualcuno no. Quello che si tenta di fare, come dice Maximiliano, e io pure, è empatizzare con le persone.

Quanto pesa il concetto di etica quando si parla sesso, seppur terapeutico?

L’etica, quando fa comodo, è facilmente manipolabile, mi sembra.

Simone Torino - foto dalla sua pagina facebook ufficiale
Simone Torino – foto dalla sua pagina facebook ufficiale

Torniamo all’amore… proprio ultimamente ho conosciuto una persona che mi ha raccontato di aver iniziato una frequentazione con un ragazzo disabile. Umanamente è tutto perfetto, ma ha ammesso che nei primi giorni l’approccio fisico non è stato molto naturale, ma non da parte sua, da quella dell’altra persona. Il disabile si fa scrupoli per l’altro? È un modo per tutelare chi gli si avvicina? E poi, perché secondo te una coppia così assortita è malvista dalla società?

Per la prima/seconda domanda dovresti chiedere a lui, al ragazzo, perché in quel caso lì è così, in altri casi è diverso. Per la terza, forse la società non sa ancora come guardare, per quello malvede.

Ulivieri ha dato una grande spinta verso il superamento di certi preconcetti, ma è pur sempre un disabile che parla e fa parlare altri disabili… cosa si potrebbe fare per guarire quella società malata, ma non “diversamente abile”?

Credo che quella sia, se non l’unica, una delle strade. Ed è quella che ho seguito anche io. Parlando, si tenta di spiegare le cose, di ampliare i punti di vista. Bisogna anche aver voglia di ascoltare.
Voglio però aggiungere che, se ho capito bene quel che mi ha detto Maximiliano, nei suoi siti chiunque può dire la sua, indipendentemente dalle sue abilità.

Dove possiamo trovare il tuo reportage?

Lo trovate
a questo link.

Idee per il futuro?

Qualcuna.

Mi aspetto di tutto… in bocca al lupo Simone.

Loveability - fota da maximilianoulivieri.it
Loveability – fota da maximilianoulivieri.it