Riparte il futuro: contro la corruzione con la musica italiana

Un appello lanciato ai grandi della musica nostrana per sostenere la legge anti-corruzione. Non sono solo canzonette?

Riparte il futuro
Riparte il futuro

“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”. Così cantava Fabrizio De Andrè nella sua Canzone del Maggio, invocando la partecipazione attiva nelle proteste del ’68.
Riparte il futuro, campagna di comunicazione promossa da Libera e Gruppo Abele nel dire “no alla corruzione” penso che avrebbe chiesto anche il sostegno di Fabrizio De Andrè, se ancora in vita, per promuovere una legge anti corruzione in Italia. Un fenomeno che tocca tutti i settori della società, dalla politica alle amministrazioni e che ha richiesto la partecipazione di migliaia di cittadini (sottoscritta compresa) firmatari della campagna (oltre trecentomila firme).

Riparte il futuro
Riparte il futuro

Durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2013 Riparte il futuro ha chiesto candidature trasparenti ed impegno contro la corruzione, ottenendo l’adesione di oltre 850 candidati.
L’attuale petizione chiede al Parlamento di rafforzare la legge anticorruzione, modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare.
Hanno sottoscritto l’appello con il “braccialetto bianco” simbolo dell’adesione rappresentanti politici e del governo tra cui Laura Boldrini e Pietro Grasso), intellettuali ed ora il coinvolgimento viene richiesto a quegli idoli musicali che da anni o da qualche mese sono nei cuori e nelle orecchie degli Italiani: Francesco De Gregori, Laura Pausini, Caparezza, Renato Zero, Marco Mengoni, Noemi, Moreno Donadoni (a.k.a. il rapper Moreno di Amici), Subsonica, Andrea Bocelli, Alessandra Amoroso, Emma Marrone, Marta sui tubi

Riparte il futuro
Riparte il futuro

Sulla piattaforma Riparte il futuro è possibile richiedere al vostro artista preferito di sottoscrivere l’appello per una legge anti-corruzione e farsene portavoce. In anni in cui salvo rare eccezioni la militanza politica della musica italiana ha latitato, a discapito di un politically correct (forse per il “non mi schiero per non perdere fans”?) o vacillato in preda all’indignazione degli ultimi (venti?) anni di governi deludenti, la richiesta di partecipazione attiva da parte dei fans per la legge anticorruzione dovrebbe muovere le coscienze individuali e di gruppo dell’italico gotha musicale.
L’appello alla musica italiana è partito in questi giorni, chiedi anche tu al tuo artista preferito di prendere parte e ricordagli che “Per quanto voi vi crediate assolti…”