Roberta Bruzzone dice la sua sull’Ares Gate, Alberto Tarallo e Teodosio Losito

La criminologa Roberta Bruzzone ha deciso di dire la sua su tutto il caso dell'Ares Gate, Alberto Tarallo e Teodosio Losito

L’Ares Gate è diventato molto più di un caso mediatico: oltre ai salotti televisivi, il caso viene discusso in procura. Sembra infatti sia stata aperta un’indagine per vederci chiaro. A Non è l’Arena, la criminologa Roberta Bruzzone ha detto la sua.

Ares gate

Intervistata da Massimo Giletti, la donna, ha commentato le indagini recentemente aperte e con grande professionalità ha provato a dare un giudizio su quanto sta accadendo. Il primo pensiero è sulle indagini e sulla presunta accusa di istigazione al suicidio.

Le cose che hanno riferito sono da indagine d’ufficio, visto che hanno segnalato una presunta istigazione al suicidio. Quando uno fa queste dichiarazioni è più che naturale che la Procura decida di indagare. […] Era una gabbia dorata, ma appena si è spostata di privilegi ha fatto anche presto a spostarsi di contenuti. Di solito quando c’è un contesto di manipolazione settaria non è così facile uscirne. Non mi pare che sia accaduto in questo scenario. Come è cambiato il vento ed è caduto il carro dei vincitori, altrettanto velocemente si è svuotato quel carro.

L’ultimo riferimento è probabilmente rivolto a Adua Del Vesco e Massimiliano Morra. Poi parla dell’intervista rilasciata da Alberto Tarallo in cui vuole spiegare la sua versione dei fatti sul suo allora compagno Teodosio Losito:

Roberta Bruzzone

“Mi sono rivista l’intervista di Tarallo e lui dice ‘le persone che hanno annientato Teo, non riusciranno ad annientare me’. Quindi è evidente che lui ha in mente degli interlocutori ben precisi, in base alla regia che ha individuato dietro a Morra e Adua. Considera i ragazzi come due pedine nelle mani di qualcun’altro che ha un livello di pericolosità maggiore. Ricordate che lui dice proprio che chi ha distrutto Losito non riuscirà a rovinare lui, questo è uno dei passaggi più inquietanti”.

La donna poi preferisce non sbilanciarsi, c’è sempre un’indagine in corso e si parla di suicidio.

“Guardi io mi occupo di valutazioni di scenari di persone che si tolgono la vita, per valutare la possibile istigazione. Qui c’è la base principale di una persone che vuole togliersi la vita, ossia un profondo, insanabile, insuperabile dolore psichico. Il soggetto intravede nella morte l’unica via d’uscita per sottrarsi al dolore che ha”.