Rock in Love – 60 storie d'amore a tempo di musica

A due anni dalla prima edizione arriva in libreria la versione aggiornata delle storie d'amore più coinvolgenti della storia del rock

Dopo Rock in Love – 50 storie d’amore a tempo di musica, questo venerdì 7 febbraio alla Galleria ONO Contemporanea di Bologna, Laura Gramuglia presenterà la nuova edizione del suo libro, Rock in Love – 60 storie d’amore a tempo di musica, arricchita con dieci storie inedite.

Rock in Love - immagine concessa da Laura Gramuglia
Rock in Love – immagine concessa da Laura Gramuglia

Per chi non conoscesse il libro, Rock in Love parla d’amore, racconta storie d’amore del mondo del rock. L’idea mi ha incuriosita subito perché anche a me è capitato (nel mio piccolo) di vivere una lunga, tormentata e intensissima storia d’amore con un musicista rock e in molte dinamiche contorte e malate mi sono pienamente ritrovata.

Ci sono le storie vissute sulle pagine dei giornali, le storie tenute nascoste, quelle di cui si conosceva ogni singolo dettaglio, ogni turbamento, ogni strappo, quelle dichiarate solo quando ormai era impossibile negarne l’esistenza.

Tutte fortissime, tutte diverse, ma accumunate da un unico fattore: il pubblico e il fascino che queste storie avevano su di lui.

Ogni storia ha le sue canzoni, tra le parole e le melodie di molte di quelle canzoni è facile immedesimarsi e farsi coinvolgere sentendo quegli amori anche un po’ nostri.

Laura Gramuglia su tutto questo materiale altamente emotivo ci ha scritto un libro, ne ha tratto un programma radiofonico in onda su Radio Capital e ha appena pubblicato la versione aggiornata del suo primo successo.

Divoratrice di biografie, Laura è cresciuta in un contesto in cui la musica era parte fondamentale della sua formazione. Dopo la conduzione di Weejay su Radio Deejay, è passata a Radio Capital, nel frattempo scrive di musica e stile su Tu Style Magazine e sul blog Deejay nell’Armadio.

Rock in Love, il programma radiofonico di Laura Gramuglia - immagine concessa da Laura Gramuglia
Rock in Love, il programma radiofonico di Laura Gramuglia – immagine concessa da Laura Gramuglia

Ci ho fatto 4 chiacchiere, ve la presento:

Laura, qual è la storia d’amore che ti ha coinvolta di più emotivamente e musicalmente?

Ammetto di essermi identificata con ogni storia che racconto nel libro. La mia favola ideale è certamente rock, forse perché fin da bambina amavo addormentarmi sul racconto dell’omicidio Lennon. Un po’ strano lo so, ma mio padre si appassionò talmente alla vicenda… Ricordo addirittura che impersonava sia Lennon che
Chapman con la penna in mano prima e la pistola poi. È difficile per me scegliere una storia in particolare.

Lou Reed e Laurie Anderson hanno avuto la fortuna di vivere l’amore dei 50, un amore maturo e coraggioso, al di sopra dei colpi di testa giovanili. Impossibile anche non desiderare solo per un giorno la vita e gli amori rock di Kate Moss che nel libro affianco a Pete Doherty, ma ho avuto davvero l’imbarazzo della scelta.
Non parliamo poi di cosa deve essere stato scorrazzare tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta a bordo di decappottabili lanciate in corsa dai Rolling Stones. O ritrovarsi nei camerini bollenti dei Led Zeppelin

Le relazioni nate in un contesto artistico, meglio ancora se musicale, hanno una carica passionale che non ha eguali, ma cos’è che secondo te le rende più “malsane” di altre?

È la passione a infiammare una relazione. La condivisione di quella stessa passione porta a uno stato di semi-incoscienza per quanto riguarda le arti in particolare perché nel rapporto di sudditanza idolo-fan qualcosa di malsano è in dote alla partenza.
Il fan è convinto di provare esattamente quello che prova il proprio artista perché si riconosce nell’opera d’arte che quest’ultimo crea, ma nel campo della musica, per esempio, è accertato che le canzoni sono più di chi le ascolta che non di chi le compone.
Nasce da subito un grave malinteso, l’intero rapporto è in contrasto perché nato su piani opposti. Quasi sempre la rockstar ama intrattenersi nelle retrovie con i fan, ma quasi mai sceglie uno di loro per farne la propria compagna o compagno.
Di solito si tratta sempre di figure esterne che non hanno niente a che spartire con il loro mestiere. Situazione che atterrisce terribilmente il fan che non smette di chiedersi: – Ma come, chi meglio di me avrebbe potuto comprenderlo?
Oggi come ieri. Una delle storie più recenti che racconto nel libro ha per protagonisti Sean Lennon, figlio di John, e quella che è la sua compagna ormai da una decina di anni, la modella Charlotte Kemp Muhl. Bene, quando i due si incontrano la prima volta, Charlotte non solo non ha idea di chi sia il padre di Sean, ma non ha mai ascoltato nemmeno un brano dei Beatles.

Dopo aver letto e riscritto tutte storie d’amore, dopo averle interiorizzate e fatte un po’ tue, cosa ritieni di aver imparato? Hai capito qualcosa in più di te stessa?

Rock In Love mi ha insegnato che finché racconterò storie d’amore altrui non avrò la voglia e soprattutto
l’energia per viverne una mia. Troppo faticoso. Meglio continuare a sognare o a collezionare attimi.
Trovo meraviglioso appuntarsi incontri e avere la possibilità di conoscere tante persone, esattamente quello che il libro mi ha permesso di fare fin dalla prima pubblicazione. E poi a breve inizierà la seconda edizione del programma radiofonico tratto dal volume e in onda su Radio Capital, quindi meglio continuare a parlare della vita sentimentale delle stelle del rock, rende più liberi e al riparo dalle delusioni.

Copertina di Rock in Love di Laura Gramuglia - immagine da ufficio stampa ONO arte contemporanea
Copertina di Rock in Love di Laura Gramuglia – immagine da ufficio stampa ONO arte contemporanea

La prima edizione del libro ha ispirato il tuo programma omonimo su Radio Capital, per quando è prevista la nuova edizione? Ci saranno delle novità?

Per il momento il programma è ancora in fase di studio. Riscrivo personalmente ogni storia adattandola al format radiofonico.
Chi ha letto il libro e ascoltato la prima edizione del programma si sarà reso conto dei dettagli in più che ho la possibilità di raccontare in radio, anche perché per ogni storia ho a disposizione un’intera ora e grazie alla musica posso tranquillamente approfondire senza rischiare di risultare pedante.
Posso anticipare però che in questa nuova edizione ci sarà più spazio per la musica dei protagonisti e mi riferisco a brani meno conosciuti, non in rotazione abitualmente.