Rosso Siffredi, chi era Claudio, il fratello scomparso prematuramente a 12 anni: una storia tristissima

All'età di 6 anni, Rocco Siffredi pianse la scomparsa del fratello Claudio Tano

Tra i titoli di punta del 2024, Netflix ha rilasciato da pochissimi giorni la serie Supersex, liberamente ispirata alla storia di Rocco Siffredi. Nel corso delle puntate gli spettatori hanno la possibilità di conoscere diverse figure importanti per l’ex pornodivo, la cui vita ha attraversato anche dei momenti difficili.

Quello peggiore risale probabilmente all’infanzia, ossia alla scomparsa di Claudio Tano, uno dei suoi fratelli, portato via da una crisi epilettica. Era solo un 12enne. Il lutto ha sconvolto la futura star del cinema di luci rossi, che all’epoca aveva 6 anni. Residente nel piccolo paese di Ortona, era il penultimo dei sei figli di Carmela e Gennaro.

Rocco Siffredi: la storia del fratello Claudio

La famiglia di Rocco Siffredi in Supersex

“Mamma non mi guardava mai, contavo fino a dieci eppure lei non si girava”, racconta nella serie, sottolineando quanto l’attenzione fosse completamente monopolizzata dallo sfortunato Claudio. Già da diverso tempo, come ha raccontato in un’intervista al Corriere della Sera, ne soffriva e le condizioni peggiorarono quando, all’età di due anni, un altro bambino lo prese in testa con una mazza di ferro.

Scena Supersex con Claudio Tano

Supersex affronta l’accaduto con un tono realistico e rispettoso, mostrando Claudio indossare un caschetto, per proteggere il capo dopo il colpo inflitto da un ragazzo della comunità rom, residente in baracche vicine alle case popolari del Comune abruzzese. “Gli zingari”, come vengono definiti dalla famiglia di Rocco Siffredi.

Alessandro Borghi in Supersex

La perdita lasciò un vuoto impossibile da colmare per mamma Carmela. Malgrado se ne fosse andato, lei andava avanti avanti a mettergli da mangiare sul tavolo anche per lui. Il papà le chiedeva di smetterla, ma lei era sicura di vederlo tornare prima o poi. Se mangiava e aveva delle abitudini tipo porre il pomodoro di lato sul piatto – ha raccontato Siffredi a Io e te di Pierluigi Diaco -, prendeva il piatto e glielo spaccava in testa, e gli mordeva le braccia. Lui, però, la guardava con serenità e ne capiva il malessere.