Sabrina Paravicini, l’attrice di “Un medico in famiglia”, parla dopo l’intervento

Sabrina Paravicini, l'attrice di "Un medico in famiglia", torna a parlare 7 settimane dopo l’intervento contro il cancro al seno: “Riesco ad alzare il braccio”

Sabrina Paravicini, torna a parlare, a distanza di 7 settimane, dell’intervento che le ha cambiato per sempre la vita. L’attrice di “Un medico in famiglia” ha postato una foto in cui si vede lei che alza il braccio che pensava di non riuscire ad alzare più dopo l’operazione. Ecco come sta l’attrice.

Sono passate sette settimane dopo l’intervento chirurgico a cui si è sottoposta sabrina Paravicini per cercare di liberarsi del tumore al seno che l’ha colpita. L’attrice di Un medico in famiglia ha voluto rassicurare i fan e ha postato una foto sul suo profilo Instagram in cui si vede lei che riesce ad alzare il braccio.

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Dopo l’intervento, l’attrice ha dovuto affrontare pesanti conseguenze, fisiche e psichiche ma l’ha fatto con la sua grinta di sempre. Ecco cosa ha scritto sopra il post:

“Sette settimane dopo l’intervento. Riesco ad alzare il braccio. Ho recuperato per ora quasi il 90% della mobilità. L’edema è sparito. La fisioterapia e il linfodrenaggio funzionano. Otto settimane fa pensavo che non avrei più mosso il braccio. Invece di va avanti“.

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L’attrice aveva raccontato subito dopo l’intervento di sentirsi incompleta e mutilata ma, come si può vedere dall’ultima foto, ha fatto notevoli progressi dal punto di vista fisico e psicologico.

“Il problema, ora, è riuscire a ritrovare la serenità. Con fatica, con costanza e gestendo le emozioni contrastanti che fanno cambiare umore cento volte al giorno. Psicologicamente è difficile, ma per ora mi sento di non chiedere aiuto. Provo a gestire da sola. Mi metto in ascolto di tutto quello che succede. Non è facile ma ce la posso fare. La mente è fondamentale per corpo e spirito. Sto allenando la mia mente a non cedere a pensieri intrusivi che potrebbero scatenare tristezza e rabbia. Mi sto inventando un metodo. Lo faccio per me e soprattutto per Nino: si merita una mamma presente, forte e gentilissima. Vi abbraccio per 30 secondi! Con tutte e due le braccia”.

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Appena uscita dalla sala operatoria, il suo stato d’animo era un alto: Ecco cosa aveva scritto qualche settimana prima, postando una foto dei cerotti che le ricoprivano le cicatrici:

“Ieri sera mi sono guardata allo specchio. Mi sono tolta la maglietta, il reggiseno post operatorio e la fascia contenitiva. Il seno destro nudo, quello sinistro, quel che ne rimane, coperto da un grosso cerotto sterile. I dolori non passano, si attenuano per poi riemergere da un lato all’altro a sorpresa”.

Poi, Sabrina Paravicini ha proseguito con una sincerità disarmante:

“Ieri mi sono ripetuta mille volte “passerà”, come un mantra, come una preghiera. È una sorta di sequestro emotivo. Il corpo sequestrato in casa, la mente sequestrata da un tempo sospeso e infinito che non passa più. Ma passerà, sta passando”.

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Sabrina Paravicini ha anche ammesso di essere stata colpita dalla cicatrice, dopo aver guardato in basso mentre si vestiva:

“Ho visto la cicatrice, l’ho messa a fuoco per un secondo poi d’istinto ho distolto lo sguardo. La mia mente l’ha registrata sfocata, solo la lunghezza mi è rimasta in modo nitido. Attraversa il mio seno da una parte all’altra, non mi è sembrata centrata o simmetrica, immagino che quando mi inseriranno la protesi prenderà il posto giusto. Intanto si è posizionata in modo confuso e sgranato nella mia mente. Come l’immagine di una polaroid uscita dalla macchina fotografica. Sgranata, indefinita. Leggermente fuori fuoco. Imparerò a volerle bene. Fino a qui tutto bene”.

Prima di essere operata aveva condiviso le sue paure con i suoi follower. Le sue parole appena uscita dall’intervento mostravano la sua grande fragilità…

“Oggi sono nella fase di ripresa da un intervento molto invasivo. Da qualche giorno sto meglio, ma è stata molto dura. Non ero preparata a un postoperatorio così difficile. Fare la chemioterapia in confronto è stata una passeggiata. Guardo avanti, ci saranno altri interventi, il viaggio è ancora abbastanza lungo. Il momento più duro è stato quello della diagnosi, che non mi aspettavo. Sono andata a ritirare l’esame che avevo fatto, ero sola. È stato un momento devastante, scioccante. Ho chiesto di essere operata subito ma mi hanno detto che non era possibile. Lì mi sono resa conto della gravità, mi hanno iniziato a parlare di chemioterapia. Ero da sola, quando sono uscita ho chiamato una mia amica e ne abbiamo parlato. Ho elaborato dopo”.

Noi le auguriamo di riprendersi presto e tornare a lavorare con la sua grinta di sempre.