Selvaggia Lucarelli assolta dopo la querela di Barbara D’urso

Dopo più di 5 anni, finalmente si è arrivati alla fine. I giudici si sono espressi sulla presunta "lesività" del commento social della Lucarelli.

Selvaggia Lucarelli è stata assolta dopo la querela di Barbara D’urso, ha vinto contro la conduttrice di Canale 5 per il “paragone” con Priebke.

Era l’ 1 febbraio del 2014 quando la Lucarelli aveva pubblicato su Twitter questo post: “L’applauso del pubblico de Le invasioni alla D’Urso ricordava più o meno quello alla bara di Priebke“, riferendosi esattamente quando Barbara D’urso stava entrando negli studi della trasmissione condotta da Daria Bignardi, all’epoca in onda su La7.

Dopo più di 5 anni, finalmente si è arrivati alla fine. I giudici si sono espressi sulla presunta “lesività” del commento social della Lucarelli e l’hanno assolta dall’accusa presentata attraverso una querela da Barbara D’urso.

È stata proprio Selvaggia Lucarelli sui suoi canali social ad annunciare la fine di questa vicenda durata troppi anni ed ha commentato come i giudici e la magistratura italiana siano stati costretti a sprecare il loro tempo, con i soldi degli italiani,per queste querele così lunghe e di poca importanza visto che si tratta solo di una frase di satira.

La giornalista su Facebook ha scritto: “Ero stata condannata in primo grado da un giudice che nelle motivazioni diceva che l’avevo offesa su TWISTAGRAM. Ripetuto più volte eh. Lei ovviamente aveva fatto comunicati trionfanti (COMUNICATI!) annunciando che con i soldi che avrei dovuto darle avrebbe fatto donazioni. Si era dimenticata di specificare che io non ero stata condannata a darle nulla sull’unghia, ma c’era un appello, sai com’è“.

In Appello invece quella sentenza di primo grado è stata ribaltata: “Ad ogni modo, le motivazioni della sentenza d’appello sono divertenti. I giudici dicono che in effetti, vista la sua notorietà, è stata l’ospite meno applaudito della puntata e che la Bignardi, imbarazzata, ha dovuto chiedere un altro applauso. Aggiungendo che non si capisce come ci possa essere un collegamento tra una SOUBRETTE e un personaggio storico, a parte quello evidente della satira”, ha concluso Selvaggia Lucarelli.