Spot Campari: connubio tra pubblicità e cinema
Il nuovo cinema secondo Joel Schumacher? Uno spot, quello per la Campari. Quando pubblicità, cinema, filosofia e arte si incontrano
“L’attesa del piacere è essa stessa piacere”, così parlava il celebre filosofo tedesco Lessing e così termina l’ultimo spot tv Campari: molto più di un annuncio pubblicitario.
In una lussuosa villa barocca fervono i preparativi di una festa, numerosi ragazzi vestiti in costume in stile Luigi XIV animano i saloni e le sue immense scalinate. Tra loro, uno strepitoso Colin Branca, che da buon maestro di cerimonia esplora i saloni controllando che chef, musicisti e baristi stiano preparando al meglio il party… alla fine, mentre con un cenno invita lo spettatore ad entrare, recita la massima di Lessing. Ecco qual è la vera essenza del piacere secondo Campari: l’attesa del piacere stesso.
Lo spot, presentato all’ultimo festival del cinema di Roma, è una sorta di mini-film firmato Joel Schumacher, regista di Batman Forever, Un giorno di ordinaria follia e Veronica Guerin.
Come ha affermato lo stesso Schumacher: “Sono convinto che il mestiere si impari sul campo, le strade per la regia? Sono tutte valide, conta saper raccontare una storia. Ho affrontato uno spot di 30 secondi come se fosse un film, per portare l’opera a livelli eccelsi non ho ragionato sul cronometro, ma dando il meglio in ogni singola scena”.
E così è stato, la sua è davvero una piccola opera d’arte che, riprendendo il rapporto tra cinema e pubblicità, si incentra su un momento speciale, troppo spesso trascurato: l’attesa della festa con la sua eccitante giostra dei preparativi.
Un messaggio colto, carico di reminiscenze filosofiche, diretto, che la dice lunga sull’essenza del piacere e del vivere in senso più ampio.
Uno di quei rarissimi casi in cui la pubblicità, oltre ad essere e a dare piacere, porta a riflettere e, più semplicemente a… sentire.