Tutti i papà delle serie tv

Una selezione di padri del piccolo schermo tra commedia e dramma

Fare il genitore è un mestiere complicato, essenzialmente perché nessuno ti insegna come farlo. È un lavoro a tempo pieno a tutti gli effetti ma così pieno di gioia e di soddisfazione da cancellare anche i momenti più difficili. Per celebrare tutti i papà, siamo andate a pescare gli esempi per noi più significativi del piccolo schermo, cercando di mostrare diversi esempi di padre.

Commedia

Come non iniziare dalla serie tv che ha fatto della famiglia il suo pilastro fondante? Modern Family è un trionfo di risate e spensieratezza, un condensato di allegria che porta con sé sempre una sottile e riflessiva verità sulla famiglia. Far ridere, è bene ricordarlo, non è per niente facile e Modern Family ha conquistato nel corso degli anni oltre 20 Emmy grazie a copioni brillanti e un cast preparatissimo, a cominciare dai più piccini. In questa sit-com americana ci sono tre diversi nuclei famigliari e ben quattro papà: il giovanile e adorabile Phil, la coppia agrodolce di Mitch e Cameron e il patriarca papà/nonno Jay. Tutti padri e tutti diversi tra loro ma accomunati da un amore immenso per i proprio figli; con il passare del tempo tutti gli attori del cast sono scrusciuti e maturati e così i vari rapporti che legano genitori e figli. I bambini che crescono, la difficoltà di un’adozione e dell’essere un coppia gay, il gap generazionale con la propria compagna: tutti hanno vissuto momenti belli e brutti ed il punto forte di un prodotto televisivo come Modern Family è quello di mostrare con sincerità tutto.

Animazione

Ama la birra, è in sovrappeso ed è padre di tre figli in una realtà famigliare di ceto medio. Se avete pensato ad Homer Simpson avete indovinato… ma avete vinto anche se la vostra risposta è stata Peter Griffin! Questi due simpatici papà sono la personificazione di una schietta e dissacrante satira sociale, ad opera rispettivamente di Matt Groening e Seth McFarlane. Non abbiamo inserito questi “padri animati” nella sezione commedia perché l’ironia graffiante dei due creatori americani è molto più nera e grottesca di quanto visto in Modern Family; mentre nella brillante sit-com vengono proposti diversi esempi di famiglia socialmente moderna, Homer e Peter sono incastrati nella più classica e banale delle famiglie americane: una moglie casalinga, figli, una casetta in un sobborgo cittadino, un auto, un animale domestico, un lavoro poco stimolante ma necessario alla sopravvivenza del ceto medio. I momenti più belli delle due serie animate però sono stati probabilmente quelli di confronto tra genitori e figli, dove i secondi vengono a conoscenza del passato dei primi, dei loro sogni e dei sacrifici fatti per sostenere la famiglia.

Drama

Se pensate che la vostra famiglia sia “incasinata” forse non avete visto Bloodline, un fulgido esempio di come si può fallire il proprio ruolo di genitore. Come detto in apertura, fare il genitore non è un mestiere facile e come tutti gli esseri umani anche un padre e una madre possono sbagliare. La storia di questo telefilm Netflix, passato secondo noi un po’ troppo in sordina, racconta la storia dei Rayburn, una famiglia molto in vista della Florida settentrionale e composta da genitori e quattro figli, tutti adulti. Non vogliamo svelarvi troppo della serie tv, anche perché oltre ad essere un’intensa storia drammatica Bloodline è anche un ottimo poliziesco; vi basti sapere che tutto ruota attorno agli errori di un padre, sbagli che si ripercuotono sulla moglie, sui figli e le famiglie di questi, creando ferite così profonde che neanche il tempo è capace di rimarginare.

Trash

Cos’è la vita senza un pizzico di trash? Per questa categoria abbiamo scelto Eric Camden, il padre della numerosa famiglia di Settimo Cielo. Questa serie tv è rimasta nella testa di ogni persona che affrontato il periodo adolescenziale a cavallo tra la seconda metà degli anni novanta e i primi duemila, principalmente perché sembra una barzelletta: il padre di famiglia, il nostro Eric, è un pastore protestante e nonostante l’alto tasso di religione che si respira in casa Camden, ogni episodio è un dramma grazie ai suoi sette figli. Droga, fumo, alcolismo, bullismo, genitorialità adolescenziale, abusi e qualsiasi altro tipo di disagio o criminalità vi venga in mente, in Settimo Cielo c’è. Perché scegliere un esempio così trash? Perché un prodotto televisivo apparentemente innocuo come Settimo Cielo è capace di far riflettere molto se c’è la volontà di vedere oltre la qualità un po’ mediocre dell’intrattenimento. Eric è un uomo di Chiesa ma è prima di tutto padre e sono molte le situazioni dove la sua fede viene messa alla prova dalle azioni dei figli… figli che, come tutti gli adolescenti, sono dei mezzi disastri ambulanti, a prescindere dalla rettitudine mostrata e predicata dal padre. C’è poi una questione ancora più delicata, anzi, dottrinale è il termine corretto perché chiama in causa proprio  il diverso modo in cui le fedi vengono amministrate: i pastori protestanti, al contrario dei preti cattolici, posso avere figli e quindi diventare padri di famiglia. Padre e uomo di chiesa, il reverendo Camden è un brillante esempio di come anche il personaggio di una serie tv scadente e puritana, può fornire spunti di riflessione tanto profondi quanto interessanti.

Blockbuster

Abbiamo scandagliato un po’ tutti i fondali delle serie tv per cercare tanti esempi di padre diversi, manca quindi una menzione d’onore, qualcuno di così famoso da far impallidire tutti gli altri sopracitati. E chi può riuscirci se non Walter White? Chi ha guardato Breaking Bad è rimasto senza dubbio incantato dal professore narcotrafficante interpretato magistralmente da Bryan Cranston, forse però per i motivi sbagliati. A rimanere impresso del personaggio infatti è il suo alter ego Heisenberg, l’uomo che cucina metanfetamina nel camper e che diventa stagione dopo stagione sempre più scellerato, avido e pericoloso, per se stesso e gli altri. Ma questo lato del personaggio probabilmente non esisterebbe senza il Walter del primo episodio pilota: un uomo remissivo e spaventato da un male incurabile che, disperato, commette azioni assolutamente contro il suo codice morale se non per garantire un lascito economico alla famiglia. Nei pensieri del Walter dei primi episodi c’è il figlio, un adolescente buono e sfortunato che rischia di divetare orfano di padre da un giorno all’altro. E anche dopo la “trasformazione” l’istinto paterno non abbandona mai Walter, perché anche se non figlio di sangue come Walter Jr. e la piccola Holly, anche Jesse Pinkman è un po’ come un figlio. Chi avrebbe la forza d’animo di perdonare e sacrificarsi per colui che ti ha tradito più e più volte se non un padre per un figlio?