Vittoria Belvedere e la malattia che l’ha sfigurata

L'attrice Vittoria Belvedere si racconta in una lunga intervista in cui parla anche della malattia che l'ha sfigurata.

Vittoria Belvedere è una bravissima e bellissima attrice, che lo scorso 20 febbraio ha raccontato, in una lunga intervista mentre era ospite di Caterina Balivo su Raiuno, nel programma Vieni da me, di aver sofferto a lungo per una malattia grave e terribile. Talmente subdola che l’ha persino sfigurata. Un racconto intimo di una sofferenza la cui ferita è difficile da far rimarginare.

L’attrice ha infatti raccontato di aver scoperto di essere ipertiroidea, una patologia della tiroide che fa dimagrire anche se si mangia tanto. Al contrario dell’ipotiroidismo che fa ingrassare anche si mangia poco. Vittoria Belvedere, però, aveva anche un altro problema. Soffriva del morbo di Basedow, una patologia che ti provoca la fuoriuscita del bulbo oculare.

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Dopo aver dato alla luce la sua seconda bambina, le sue condizioni di salute si sono aggravate. I medici l’avevano avvertita dopo la nascita del primo figlio Lorenzo: le avevano detto che forse non era meglio avere altri bambini. Ma lei ammette di non averli ascoltati e con il marito ha deciso di avere un secondo bambino. Un giorno sul set la tiroide è “esplosa”, il collo era sparito, lei si vedeva sfigurata, stava male, era sempre nervosa. Poi è stata operata al Policlinico Gemelli di Roma, dove le è stata completamente tolta la tiroide, e oggi vive meglio senza, sostituendo il lavoro della tiroide con una pastiglia al giorno a base di levotiroxina sodica che dovrà prendere per tutta la vita.

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“Cercavo solo di non fare troppo caso alla lieve sporgenza del bulbo oculare e del gozzo. Avrei potuto proseguire così tutta la vita. Ma avrei anche dovuto rinunciare ad avere altri figli”. E così l’operazione che ha risolto il suo problema, comune a molte altre persone. Nel frattempo è anche diventata mamma per la terza volta. Non è stato facile però.

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Ma le conseguenze non sono state facili. Ho dovuto lavorare combattendo contro una forte perdita di capelli, ero anche costretta a togliere il cerotto chirurgico che serviva ad attenuare l’evidenza della cicatrice, per coprirla con foulard e sciarpine”.