Cosmano Lombardo, CEO Search On Media Group e chairman del WMF, è pronto per la grande ripartenza

Cosmano Lombardo, CEO di Search On Media Group e ideatore del Web Marketing Festival è emozionato per la grande ripartenza del WMF di luglio 2021

In occasione della ripartenza prevista a Rimini il 15 16 e 17 luglio del Web Marketing Festival 2021, abbiamo chiesto a Cosmano Lombardo, ideatore dell’evento, quali sono le sue emozioni e cosa si aspetta da questa nuova edizione.

Cosmano-Lombardo

Inizierei chiedendoti, in generale, com’è nata l’idea del Web Marketing Festival 

L’idea è stata costruita insieme ad altre persone, un po’ come il Festival che è un percorso di co-costruzione costante. Quando insieme a Giorgio Taverniti e Andrea Pernici abbiamo avviato il percorso di formazione gratuita nel 2007 in giro per l’Italia, anno dopo anno, le persone ci chiedevano di creare un momento di unione visto che avevamo in programma molte tappe. Così, abbiamo deciso un anno di realizzare questa tappa che in realtà si chiamava Web Revolution, che aveva l’obiettivo di sfruttare l’evoluzione del web per migliorare la società. E dopo questa prima tappa abbiamo detto “Ok, trasformiamolo in un Festival” e poi, anno dopo anno, è nato il Web Marketing Festival. È stato possibile perfezionarlo grazie anche alle aziende che anno dopo anno, hanno lavorato con noi. 

Ti saresti mai aspettato la risonanza che negli anni ha avuto questo evento? 

Guarda, questa è una domanda a cui non saprei rispondere. Nel senso che mi verrebbe da dirti di no ed in realtà no. Dopodiché i temi sono sempre stati rivelanti, non perché li trattiamo noi, però il tema dalla lotta alla mafia piuttosto che l’importanza della digitalizzazione sono sempre stati importanti. Quindi, aldilà del lavoro che abbiamo fatto noi questa “risonanza” è dettata principalmente dalla rilevanza che hanno questi argomenti.

Quest’anno, finalmente, dopo la doppia edizione online dell’anno scorso si torna in presenza. Sei emozionato? Cosa ti aspetti da questa ripartenza? 

Guarda sì, sono molto emozionato. Non ti nego che quello che abbiamo fatto nel 2020 è stato utile per le persone che hanno preso parte e per i territori, anche quello è stato emozionante, ricordo a giugno che essere nella sala plenaria del Festival da solo, con i tamburi è stato emozionante e molto forte, anche se allo stesso tempo triste. Però l’emozione di tornare in presenza e di essere a contatto, seppur con un numero di persone che non può essere quello solito, dà un’emozione molto molto forte. Vedere le persone, lavorare a contatto con loro e riuscire insieme a ragionare su certi temi penso che sarà un’esperienza aumentata. 

Non ti nego che anche internamente, il team, i ragazzi, fino a qualche mese fa non pensavano di poter tornare in presenza. Quindi diciamo che la fatica ora è quadrupla rispetto alla precedente, c’è una bella emozione. Non vedo l’ora di arrivare lì e capire come ci sentiremo.

So che sono tanti e che è difficile dare una risposta, ma qual è per te l’evento più importante quest’anno sul MainStage o a cui tieni di più? 

Guarda, uno in particolare probabilmente no. Te ne cito tre, se non sono troppi.

Certo, dimmi pure.

Il primo sarà il momento in cui avremo Pasqualino, Saverio e Serena sul Mainstage del Festival. È una storia che noi seguiamo da tempo, da settembre 2020, abbiamo iniziato a sostenere questa storia di un bambino di cinque anni che al decimo giorno di età ha avuto un’ischemia, da allora la sua vita è cambiata e anche quella dei genitori, sono stati con noi sul Mainstage a novembre in collegamento e saranno con noi in presenza a luglio e credo che sarà un momento molto emozionante per tutti. Quindi quello è uno di quei momenti a cui tengo maggiormente proprio dal punto di vista personale.

Poi ci sono altri due momenti molto interessanti. Uno è legato al mondo delle Startup e delle Scaleup. abbiamo creato dentro al WMF questo World Startup Fest che racchiude diversi momenti. Oltre alla finale della competition per le Startup di cui i progetti sono tutti molto interessanti, ci sarà anche un momento dedicato alle Scaleup, l’abbiamo chiamato Scaleup tutor: avremo 5 Scaleup internazionali, poi ci sarà la tavola rotonda e sarà molto interessante capire il mondo dell’evoluzione delle Scaleup dal punto di vista internazionale e fare un confronto con la nostra situazione italiana.

Il terzo riguarda il PNRR, il piano nazionale su cui si fonderà la ripartenza del Paese e anche dell’Europa, avremo una serie di presenze istituzionali e anche dei tavoli di lavoro in cui i partecipanti verranno suddivisi in gruppi per presentare dei progetti. Quindi tra i tanti momenti, ora, mi sento di citarti questi tre.   

wmf

Volevo proprio ora riprendere uno dei momenti più attesi del WMF, la Startup competion. Innanzitutto, come spiegheresti questo contest a chi non conosce il mondo del digitale? 

È un momento frutto di una call che ha visto prendere parte oltre 500 progetti e imprese innovative, sia italiane che internazionale. Praticamente le Startup presentano in tre minuti quella che è la loro idea e impresa innovativa. Si sfidano sul Mainstage, ci saranno i giurati che faranno delle domande, gli investitori e poi c’è anche la platea che potrà fare domande ai partecipanti, possono anche votare. Quindi è una gara tra imprese innovative. 

C’è una Startup che negli anni ti è rimasta più a cuore delle altre?

Sì, (ride, ndr). Rido perché cito sempre questa Startup che si chiama TOMMI che ha vinto nel 2017. È una Startup che ha fatto della realtà virtuale un gioco per bambini, per pazienti oncologici che mentre stanno facendo le chemio e le cure in ospedale, attraverso questi visori, trasformano la terapia in un gioco. È stato molto bello vederli sul Mainstage del Festival in una fase embrionale ed è stato bello vederli poi crescere e andare in vari ospedali e dare supporto a tantissimi bambini. Quindi, tra le tantissime Startup, tutte molto interessanti e molto belle, questa è quella che un po’ mi ha maggiormente colpito e mi è rimasta più nel cuore.

È molto emozionante vedere che nel digitale c’è anche una parte di inclusione sociale e di temi più complicati, ma evidenziare anche in eventi come questi. 

Assolutamente

Il concorso è un vero e proprio trampolino di lancio per i giovani imprenditori digitali, cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere questa carriera? 

Allora a chi vuole diventare un imprenditore digitale consiglio sicuramente di munirsi di libri legati al tema della digital strategist. È uno di quegli aspetti che viene probabilmente poco studiato, e questo è il punto che riguarda la parte di studi.

Il secondo punto è approcciarsi a qualsiasi tipo di lavoro cercando di trovare in esso un qualcosa di interessante che potrà tornare sicuramente utile in fasi più avanzate. Nel senso che spesso ci si ritrova a fare dei lavori che uno pensa siano inutili e non appropriati, si tende sempre a sopravvalutarsi. Quando poi si diventa imprenditori e ci si approccia alla carriera imprenditoriale, soprattutto a quella digitale, ci si rende conto di come sia la convergenza tra aspetti diversi, competenze e conoscenze diverse a fare la differenza.

Tre: di essere sempre più curiosi, perché la curiosità alimenta l’ingegno, il fare impresa e anche perché fare impresa vuol dire prendersi carico di attività che hanno un impatto, ancor prima di quello economico, un impatto che deve essere positivo per la società. La curiosità, lo studio e il girarsi le maniche facendo qualsiasi tipo di lavoro e trovare cose positive anche in lavori che inizialmente possono essere complessi aiuta tanto a capire quanto si possa essere utile per gli altri. 

Come incoraggeresti qualcuno a partecipare alla prossima edizione della Startup Competition?

Guarda li incoraggerei a guardare un po’ l’evoluzione delle Startup che si sono candidate in questi anni e che sono state sul palco del WMF. Sicuramente è un momento, aldilà della parte del trampolino di lancio, in cui mettere in discussione le proprie idee davanti ad una platea di investitori e dei partecipanti. Penso che questo sia il palcoscenico più indicato per mettersi in discussione e le idee vanno messe in discussione per trasformarle in vincenti. 

Invece, cosa ne pensi dell’imprenditoria digitale femminile? Come incoraggeresti una giovane donna ad intraprendere questa carriera così complessa, ma allo stesso tempo così affascinante. 

Guarda noi abbiamo lanciato questa call che si chiama Woman in Tech. È già un po’ di anni, quest’anno ci sarà una sala in cui vedremo un po’ il percorso e quanto queste donne in ambito tecnologico stiano cambiando le cose. Quindi ascoltare ogni volta le loro storie mi fa capire quanto sia importante sottolineare che le donne debbano intraprendere e approcciarsi a percorsi che per noi, per esempio, è scontato; all’interno della nostra realtà la maggioranza è fatta di donne. Però per quello che è un po’ il retaggio culturale della società oggi, molte donne si fermano sia ad approcciarsi alla parte tecnologica e spesso e volentieri alla parte imprenditoriale e credo che le donne abbiano dieci marce in più rispetto a noi uomini, lo dico anche se su questo vengo spesso attaccato (ride, ndr)

A titolo femminile, ti ringrazio. 

(Ride, ndr). Ci sono tutta una parte di soft skills che sono inevitabilmente più accentuate in positivo nelle donne, c’è una lucidità in certi momenti e su certi tipi di temi che fa la differenza, in ambito digitale e in ambito imprenditoriale, quindi, penso che sia inutile fermarsi su scogli che assolutamente non esistono e sono solo nella mente di un retaggio culturale arretrato di cui dobbiamo assolutamente liberarci.   

Ci sono delle figure femminili nel mondo dell’imprenditoria digitale che stimi e che sogneresti di ospitare nelle prossime edizioni del WMF? 

Guarda, allora ti cito Chiara Cocchiara che in realtà fa riferimento al mondo dell’innovazione più che alla parte digital. Lei è una ricercatrice che è testimonial di molti progetti anche all’estero. È un’italiana, tra l’altro, che sta lavorando all’estero e ha fatto questa ricerca sulla vita su Marte ed è relatrice al Festival da tre anni ormai, è un modello davvero importante per tutte le persone, non solo le donne perché approcciarsi al mondo aerospaziale è qualcosa che inevitabilmente implica una complessità importate e lei davvero penso sia un modello per tutti.

L’altra è un’ospite che avremo anche quest’anno, è stata in collegamento anche a novembre ed è Anna Grassellino anche lei come Chiara Cocchiara è siciliana e lavora a questo progetto in America ed è un fiore all’occhiello del nostro paese nel mondo della ricerca e dell’innovazione, è stata premiata anche da Obama qualche anno fa.

Mi sento di citare loro due. So che mi hai chiesto di citare qualcuno che vorrei come ospite, ma ho preferito porre l’attenzione su loro due perché credo che debbano avere, passami il termine, la giusta visibilità del caso anche al di fuori del nostro evento. 

Anche quest’anno il WMF ospiterà tanti volti e tante personalità di un certo spessore. Per rimanere in tema di inclusione, ci saranno anche i The Jackal in questa edizione. Dopo ciò che è successo alla partita del cuore ad Aurora Leone, pensi che potrà essere un’occasione di riscatto per la comica e cosa ti aspetti dalla loro partecipazione? 

Guarda, della loro partecipazione siamo tutti molto curiosi perché sono meravigliosi e I Sansoni lo sono altrettanto. Lei, sinceramente, non pensa abbia bisogno di tanti elogi perché è davvero una grande, il lavoro che fanno i The Jackal, lei compresa, è straordinario.

È stato triste vedere quel tipo di atteggiamento che ancora in Italia è frutto del retaggio culturale, però sono molto curioso di chiederle qualcosina su questo e noi, su temi come inclusione, parità e così via, ci battiamo da anni, lo sai. Quindi sono sicuro che il suo e il loro intervento sarà super interessante, penso e spero sarà anche quello un’occasione per sottolineare quanto sia importante lavorare sull’inclusione così come altri, non solo noi, fanno da anni. 

Bene, ci aspetteremo grandi cose anche da loro.

Vediamo, sono molto curioso. 

Web Marketing Festival 2021