Il primo drone comandato con lo sguardo (e con il pensiero) diventa realtà
Per la prima volta un operatore è stato in grado di comandare il drone con il suo sguardo e con il pensiero
La possibilità di pilotare un drone soltanto con lo sguardo, attraverso un puntatore oculare e un rilevatore di onde celebrali diventa realtà. A dimostrarlo è stata la società 3D Aerospazio, azienda italiana che da anni svolge le sue attività servizio della tecnologia e del futuro. Nel dettaglio l’azienda ha presentato la novità nell’ambito del progetto SLAPP e ha dimostrato come un paziente affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica, SLA, potesse comandare un drone da remoto soltanto con il suo sguardo.
Con i test eseguiti con successo, l’azienda ha dimostrato che è possibile sfruttare la tecnica del controllo mentale con l’impiego di un software innovativo e futuristico.
L’apparato che legge il pensiero è un rilevatore di onde cerebrali a sei derivazioni che viene fornito con un software specifico con il quale l’operatore si addestra ad abbinare ad un determinato asse di comando uno specifico “disegno mentale o immagine” che sia distinto e ben focalizzato. Poi, un algoritmo traduce la variazione delle onde dell’elettroencefalogramma nel comando stesso.
La condizione, affinché il drone percepisca il comando è che l’operatore deve avere la mente libera e concentrata, non può quindi permettersi distrazione.
La società auspica che da un lato si possa rendere al più presto disponibile la tecnologia sviluppata per pazienti immobilizzati in quanto affetti da gravi patologie quali la SLA e dall’altro si riesca a proteggerla adeguatamente sotto il profilo della proprietà intellettuale per altre applicazioni che possono portare interessanti ritorni in chiave economica e occupazionale.