Lavoro e social network: intervista a Rudy Bandiera

Continua il viaggio nel mondo delle professioni del web. Oggi chiediamo un parere a un vero esperto: Rudy Bandiera, una web-star che sa il fatto suo.

Dopo aver approfondito il tema del blogging inteso come professione vera e propria (giuro, si può!) e sondato gli umori del web, raccontando dei nuovi lavori della rete come quello del Digital PR o del Social Media Strategist, ho pensato di regalarvi una chicca, un’intervista a uno di quelli che io reputo un vero esperto dei linguaggi e dei meccanismi del web. Rudy Bandiera, papà dell’omonimo blog , creatore di Netpropaganda, instancabile formatore, è anche una persona “leggera”, nel senso più positivo del termine. Uno che si presenta con due righe ironiche, ovvero “Sono un giornalista, professionista dell’ IT e consulente in ambito Web: di fatto sono uno che tenta di vivere senza lavorare” pur avendo un curriculum vastissimo, è una persona da cui prendere spunto. E questo facciamo, attraverso l’intervista!

Quanto è importante avere autorità web (quindi molti contatti, esserci sui social network e con un certo tono di voce, ad esempio) per riuscire a lavorare nel settore?

Direi moltissimo, ma non la chiamerei autorità, quanto piuttosto personalità. E’ importante essere presenti per il semplice fatto che la presenza, se potente, dimostra anche l’esperienza: “Se riesce a farlo per lui riescirà a farlo anche per noi” penseranno le aziende. Chiaro che non si deve essere invasivi in alcun ambito, ma cercare di avere la propria personalità ben sviluppata online, è importante per riuscire anche a farsi notare e a fare esperienza“.

Rudy Bandiera in una foto pubblicate sul suo profilo Facebook
Rudy Bandiera in una foto pubblicate sul suo profilo Facebook

Per uno che fa il tuo lavoro consiglieresti di più la strada del libero professionista o quello dell’agenzia di comunicazione?

Sono due cose molto diverse con caratteristiche molto diverse: il libero professionista non dorme la notte, pensa solo e sempre al lavoro, ha il pensiero delle bollette e delle tasse ma è, appunto, libero. Ha grandi soddisfazioni, si prende grandi responsabilità e costruisce qualcosa con le sue mani. Il dipendente di un’agenzia è a contatto con grossi clienti, dorme la notte e si ubriaca al sabato con maggior serenità, non ha pensieri di F24 ma è vincolato a progetti che non sceglie. Sono due strade diverse, semplicemente. Io preferirei correre da solo”.

Consigli da un blogger DOC: quali caratteristiche deve avere una persona che vuole diventare un professionista della scrittura sul web?

Stare “sul pezzo”. Il modo migliore per avere successo, e anche quello più “semplice” (se di semplicità possiamo parlare) è quello di seguire le proprie passioni. Vi piace scrivere di politica e tutti i giorni avete qualcosa da dire? Aprite un blog e ditelo lì. Vi piace la tecnologia? Parlate di quello! Un argomento sul quale siete più ferrati degli altri o che vi appassiona, è l’argomento del quale dovete parlare: si chiama “verticalità”. Piace a Google e piace ai lettori: individua la tua passione e cavalcala!”

Il lato ironico del digital marketing: un meme. (fonte foto: brownstonecambridge.wordpress.com)
Il lato ironico del digital marketing: un meme. (fonte foto: brownstonecambridge.wordpress.com)

L’esempio di Rudy Bandiera è importante, perché è la perfetta figura di professionista del web che lascia trasparire dai suoi tweet e dal suo modo di fare che ama il suo lavoro senza prendere troppo sul serio. In fondo, non salviamo vite umane!
(Un mantra da ricordare: non sempre è una cosa scontata!)