Quali sono le peggiori password di sempre?

Quali sono le peggiori password di sempre? Gli esperti ci svelano quali non dobbiamo scegliere per nessuna ragione al mondo

Quali sono le peggiori password di sempre, quelle che assolutamente, per nessuna ragione al mondo, dovremmo scegliere per proteggere i nostri account in giro per la rete? Le password sono sempre più importanti nella nostra vita, per il lavoro e per la vita di tutti i giorni. Scegliere quella giusta è fondamentale.

Usiamo le password per tutto quanto: per interagire con i nostri profili sui social network, per leggere la mail, per controllare il conto in banca, per fare acquisti.

E di solito usiamo sempre la stessa password, uguale per tutto. E ammettiamolo, almeno una volta nella vita ne abbiamo usata una banale, di quelle che gli esperti non consigliano mai, non è vero?

A nulla valgono gli appelli delle società di sicurezza informatica che ogni anno ci dicono quali sono le password peggiori da scegliere, perché troppo facili da individuare per le menti criminali sempre pronte a rubarci dati. Sapete che c’è anche chi usa come password la parola “password”? C’è anche chi ci ha aggiunto un numero alla fine, pensando di trarre in inganno i malintenzionati della rete. Ma sono ben altre le peggiori password individuate nel 2018.

C’è chi, ad esempio, usa un elenco di numeri: 12345, 123456, 123456789, queste sono le prime tre password che dovete cancellare subito. Ebbene sì, c’è chi ancora sceglie i numeri: anche un bambino potrebbe entrare nel vostro account, sappiatelo! C’è poi chi ha scelto come password “iloveyou”, “benvenuto”, “calcio”, “raggio di sole”, “scimmia”. Se non altro non ci manca la fantasia.

Morgan Slain, CEO di SplashData, spiega quali sono anche le altre password da non scegliere mai: “Gli hacker riscuotono un grande successo usando nomi di celebrità, termini della cultura pop e dello sport e semplici schemi di tastiere per entrare negli account online perché sanno che così tante persone usano queste combinazioni facili da ricordare“.