Content Curation tool: social, mobile e web app

Prendersi cura dei contenuti online: cosa significa e perché è così importante per utenti, brand, professionisti? Un viaggio alla scoperta di importanti tool che ci aiutano a fare content curation, in modi, ambienti e con finalità diverse e trasversali.

Partiamo cercando di dare una definizione. Perché se proprio non sai di cosa stiamo parlando, c’è una buona probabilità che tu sia un “content curator”, a tua insaputa.
La content curation è la selezione e la raccolta per tematiche dei contenuti online.
Salvare post, immagini, articoli, e più in generale link dei contenuti è utile per mettere ordine nella moltitudine di informazioni che la rete produce e ci propone giornalmente.
Se nella nostra esperienza di utenti compiamo un’azione di content curation giornaliere, ma probabilmente senza intenti strategici, c’è chi invece di questa pratica ne ha fatto una professione: stiamo parlando del content curator, che seleziona, ordina e programma per la condivisione i contenuti migliori e più pertinenti su una questione specifica che interessa alla community online di cui “si prende cura”.
Quali sono le sue skill? Studio e aggiornamento professionale costante, conoscenza delle piattaforme e dei basilari meccanismi di reperimento e organizzazione delle fonti.
Ma quali sono i tool che aiutano il content curator nel suo importante lavoro quotidiano?

Content Curation: social, mobile e web app

Per arricchire la mia riflessione sull’argomento iniziata su Futurap.com voglio fare un esperimento di content curation in questo post e dividere i tool “free” che vi voglio consigliare in tre categorie d’uso: “social network“, per chi ama la community, la condivisione e l’interazione, “app mobile” per il professionista che cerca le informazioni su tablet e smartphone, e “web app“, per quelli che su Chrome (e company) ci passano intere giornate.

Content curation da mobile: Flipboard

Devo ammetterlo, Flipboard è una delle app new entry nel mio iPad, ma già non posso più farne a meno. L’applicazione è un mostro di usabilità che svolge le funzioni di un feed RSS e un aggregatore di stream social. I risultati si “sfogliano” come fosse una rivista. La caratteristica che lo inserisce tra i best of dei tool di content curation mobile è senza dubbio la possibilità di personalizzare e scegliere le fonti da cui ricevere le news, oltre ad averne a disposizione tantissime -molto autorevoli- suggerite dalla stessa app, divise per topic. I contenuti possono essere salvati in riviste pubbliche (o private), per creare dei megazine settimanali curati dall’utente con le top news da condividere.
L’integrazione con quasi tutti i social network di riferimento è un plus non indifferente per chi, come me, ne presidia non pochi. Manca Pinterest, ma c’è Pocket: salvando i contenuti nel mio bookmaker preferito posso avere una feature in più: la programmazione delle condivisioni.

(altre app consigliate: Scoopit, Evernote)

Content curation dal browser: Pocket

L’estensione del browser di Pocket permette di catturare i contenuti durante la navigazione e archiviarli in un elenco online con pochi clic senza uscire dalla pagina. Questa funzione la rende senza dubbio la mia web app più usata per la content curation quando sono al pc. Ecco le altre feature:

– possibilità di salvare link, ma anche immagini e video

– possibilità di archiviare in maniera più personalizzata e razionale i contenuti aggiungendo dei tag

– possibilità di share dei contenuti archiviati via mail, su Facebook e Twitter

– possibilità di ottimizzare la ricerca tra i link: per titolo, per tag e per url

– integrazione con Flipboard e con Buffer (per schedulare la condivisione dei post)

Oltra a una estensione e web app, Pocket è anche un’applicazione, disponibile sia per Android che per iOS.

(altre webapp/estensioni consigliate: Feeder,Pearltrees, Feedly)

Content curation collaborativa: Pinterest

Con la sua organizzazione di contenuti pinnati dalla rete o condivisi da altri utenti, in “board” tematiche, Pinterest è il social network della content curation per eccellenza. È però anche un “visual network”, dove il contenuto (e il suo link) è legato prima di tutto all’immagine, da curare e scegliere con attenzione insieme alla piccola description. Le board condivise, dove più utenti possono “pinnare” contenuti su un argomento, permettono di fare esperimenti di content curation collettiva. Questo è avvenuto nel caso di FFsocial, la board nata per gioco da un’intervista dei ragazzi di PinterestItaly, uno spazio dove aggregare contenuti interessanti su Social Media e comunicazione in rete. FFsocial in due anni ha raggiunto dei traguardi straordinari: 269 contributors hanno pinnato 1697 contenuti, e la board oggi è seguita da 1864 follower. Oltre all’organizzazione e all’aspetto collaborativo, ci sono alcune novità di Pinterest in arrivo, che potrebbero migliorarne l’esperienza per la content curation

Interests una funzione che studia i pin degli utenti e crea una pagina dove te ne suggerisce altri divisi in categorie simili. (Anche se non mi fido molto della capacità dell’intelligenza degli algoritmi quando si tratta di interazioni, gusti e tendenze umane)

Article pin un’anteprima diversa per i contenuti di testo pinnati: non più solo un’immagine con description, ma l’add del contenuto caricherà il titolo del post, l’autore e una piccola anteprima dell’articolo con l’invito a leggere di più sul sito.

(altri social con funzioni utili per la content curation: liste rss Facebook, favourite e liste di Twitter – integrato con Pocket -, Storify)

Adesso mi interessa il vostro parere. Qual è il vostro modo personale di fare content curation?
Futurap