Bon ton da viaggio: le buone maniere in treno

Vademecum (poco serio) per il passeggero che anche in treno non dimentica la buona educazione

Dalla raccolta "Ferragosto anni '70" su Repubblica.it
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Amo viaggiare in treno: è un mezzo di trasporto ecologico e comodo, ti permette di fare cose che non puoi fare in auto come leggere e lavorare al pc, non ha gli spazi angusti dell’aereo e regala belle prospettive sul paesaggio.
Un viaggio in treno, però, può facilmente trasformarsi in un incubo a causa dei comportamenti un tantino fastidiosi di certi passeggeri… Vediamo quali sono le buone maniere da rispettare in treno, teniamole a mente e al bisogno facciamole presenti alla signora con 3 metri cubi di capelli che spiega con dovizia di dettagli all’amica come le si è appena rotta l’unghia, con un tono di voce che disturba il macchinista sei carrozze più avanti.

Foto dal web
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I 5 comandamenti del buon passeggero del treno

Comandamento #1: non urlare

Sia che parli al cellulare sia che vada a dirne quattro alla signora con l’unghia rotta, il buon passeggero mantiene sempre un tono di voce pacato e discreto, persino mentre dice: “Mi hai proprio rotto l’anima con le tue chiacchiere insulse e la tua voce da gallina, chiudi il becco!

Dalla raccolta "Ferragosto anni '70" su Repubblica.it
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Comandamento #2: sedere in modo composto

Anche al buon passeggero può capitare un calo della palpebra. La pennichella è consentita, purchè si mantenga una postura composta e contenuta nel proprio sedile. Il buon passeggero non si toglie le scarpe, soprattutto se ha il calzino bucato con l’alluce che gli spunta, non allunga i suoi piedoni sul sedile davanti a sè e non appoggia la fronte sulla spalla del vicino, specie se non si è prima presentato.

Foto dal web
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Comandamento #3: riporre le valigie nell’apposito vano

Il buon passeggero ripone sempre i suoi bagagli negli appositi spazi. No, i sedili non sono appositi spazi. No, nemmeno il corridoio. Sì, devi proprio sollevarla e metterla sulla rastrelliera. Eh sì, devi proprio, se permetti non resto in piedi per far stare comoda la tua valigia. Grazie.

Dalla raccolta "Ferragosto anni '70" su Repubblica.it
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Comandamento #4: non sbrodolare gli indumenti d’altri

Ci mancherebbe che al buon passeggero non fosse consentito di mangiare in treno! Certo che gli è consentito. Il buon passeggero può liberamente sbrodolarsi, smollicare sui propri abiti e impiastrarsi in modo ridicolo mani e bocca, purchè nessuna di queste attività coinvolga il suo vicino. Come diceva Popper (più o meno), la libertà del tuo schizzo di ketchup finisce dove inizia la mia camicia bianca. Quando ha finito di fare la guerra con cibi e bevande (uscendone irrimediabilmente sconfitto, ahimè), il buon passeggero ripone i suoi rifiuti nell’apposito contenitore. No, non sotto il sedile. E no, non fuori dal finestrino.

Dalla raccolta "Ferragosto anni '70" su Repubblica.it
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Comandamento #5: cedere il passo

Il buon passeggero, anche quando ha fretta, non butta a spintoni giù dal treno l’anziana signora che sta scendendo con quel valigione pesante pesante. Il buon passeggero aspetta pazientemente i 18 minuti di cui la signora ha bisogno per fare i 3 gradini, e gentilmente si offre di portarle giù la valigia. No, il buon passeggero non impreca dando libero sfogo ad un del tutto inappropriato turpiloquio nel sollevare la valigia da 37 chili della signora. Che vuoi che sia? In palestra fai tanto il macho e poi…?

Dalla raccolta "Ferragosto anni '70" su Repubblica.it
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Altri consigli sulle buone maniere in viaggio all’estero li trovate qui. E ora a voi: quali sono i comportamenti che vi danno veramente fastidio in treno?

Le foto di questo articolo appartengono alla raccolta “Ferragosto anni ’70, alla Centrale assalto ai treni per le vacanze” pubblicata su Repubblica.it