C’è un luogo dove regnano i colori: è il Castello di Sammezzano in Toscana

Un capolavoro di architettura di bellezza straordinaria, oggi abbandonato

Colorato, incredibile e mai dimenticato è il Castello di Sammezzano, un vero gioiello di architettura che torna a vivere per la sua bellezza.

castello di Sammezzano e giardini

Il Castello di Sammezzano in Toscana

Ci troviamo in Toscana, in provincia di Firenze, esattamente nel comune di Regello. È qui che, nel panorama suggestivo toscano, domina un capolavoro di architettura orientalista, forse il più importante esempio di questa in Italia.

Il castello, circondato da uno splendido giardino, è in stato di abbandono da moltissimo tempo ormai; oggi è stato inserito nella lista dei luoghi del cuore Fai.

La storia del Castello di Sammezzano

La storia del Castello di Sammezzano inizia nel XVI secolo con la sua costruzione, ma l’aspetto attuale, anche se la struttura è abbandonata, è dovuto a un intervento del XIX che lo ha trasformato in una dimora moresca.

365 stanze caratterizzano lo splendido edificio. E se gli esterni fanno innamorare, è solo perché non avete visto gli interni. Ogni stanza, infatti, è decorata in una maniera incredibile: illustrazioni, decori e colori celebrano i giorni dell’anno.

Quello che resta oggi di questo incredibile edificio, lo dobbiamo a Ferdinando d’Aragona, suo proprietario, che dedicò oltre quarant’anni al progetto del castello.

interni castello di sammezzano

L’abbandono del castello

Dopo la morte di Ferdinando d’Aragona, il Castello di Sammezzano è stato prima rovinato dalle intemperie e poi lasciato morire a se stesso. Saccheggiato durante la Seconda Guerra Mondiale fu poi acquistato e trasformato in un hotel di lusso, fino al 1990.

In quell’anno, infatti, fu riacquistato ma, a causa della crisi finanziaria dei nuovi proprietari le sorti del castello sono state nefaste e la struttura è stata nuovamente abbandonata.

Castello abbandonato

Foto di FAI

Negli ultimi anni, il comitato Save Sammezzano si è attivato per raccogliere i consensi delle persone affinché quel luogo così bello non venisse deturpato per sempre. Attualmente, la dimora, fa parte de i Luoghi del Cuore Fai auspicando che questa possa diventare  di proprietà pubblica.