Come iniziare a fare trekking: consigli pratici

Camminare e fare trekking sono cose veramente differenti, vi spieghiamo il perché

Articolo scritto da Agnese del blog Viaggi zaino in spalla.

Ogni volta che ci si ritrova all’aria aperta con il sole si pensa che il trekking sia l’attività giusta da iniziare.

Molte altre persone spinte dalle tendenze green del momento (come se un giusto modo di comportarsi possa diventare una moda)decidono che trekking, mountain bike e via dicendo siano gli sport del futuro.

Dato che il trekking non è solo una passeggiata in mezzo all’erba, ma uno sport che, dalle semplici basi, può arrivare ad una attività decisamente complessa bisogna dedicarsi con un certo impegno all’allenamento del proprio corpo per affrontare inizialmente camminate semplici e poi arrivare a giorni di camminata su sentieri a volte decisamente impervi.

Nel rispetto di chi svolge questa attività in modo serio meglio documentarsi bene su come iniziare a fare trekking, anche perché, nonostante lo definiamo “una camminata”, camminare per ore tra sentieri più o meno difficoltosi potrebbe non essere particolarmente facile per chi è abituato a stare su un divano per tutto il suo tempo libero da un lavoro in cui si siede ad una scrivania.
A sorpresa, poi, anche chi si giudica particolarmente allenato, perché abituato magari alla corsa in pianura, può scoprire che camminare in montagna coprendo dislivelli considerevoli può essere tutt’altro che agevole.
Se siete “animali da divano” comunque non disperate, potrete, con un po’ di programmazione e allenamento, unirvi ai vostri amici per le vostre escursioni trekking.

Cosa fare per iniziare a fare trekking?

1- Approccio graduale al trekking.

Per evitare di rimanere un giorno a letto con le gambe doloranti dopo un’uscita bisogna scegliere i percorsi con difficoltà gradualmente crescente. Se siete proprio non allenati potete cominciare dall’aumentare la resistenza con lunghe camminate veloci con pochissimo dislivello per poi passare ad allenarvi seriemente sui sentieri montani.

Molti esperti di trekking dicono che l’ideale è partire da quattro uscite che abbiano 400/500 metri di dislivello al massimo in un paio di settimane. Se si supera senza problemi questo step si può passare al successivo con escursioni di media difficoltà con dislivello entro gli 800 metri. Dopo un periodo su questa tipologia di sentiero potete passare anche ad escursioni con 1000 metri di dislivello.

2- Assoluta costanza nell’attività.

Non partite con l’idea di iniziare una giornata trekking per poi abbandonare tutto e ritornare sui vostri passi qualche mese dopo. Fare un’escursione a livello dei grandi esperti per poi buttarsi di nuovo sul divano non aiuterà di certo il vostro fisico e non vi farà mai arrivare a superare lo step iniziale per fare trekking impegnativi.
Senza costanza dopo ogni giornata di trekking vi ritroverete da capo con dolori e stanchezza.
Anche se riuscirete ad organizzare escursioni trekking nel week end, potrete sempre allenare le gambe nella vita di tutti i giorni, magari utilizzando un po’ di meno l’auto o uscendo per una passeggiata cittadina costantemente: anche questo può mantenere in allenamento le vostre gambe.

3- Mantenere una certa intensità di passo.

Se partite da zero, inizialmente adotterete un passo lento cercando di regolare in sincrono il respiro. Se arriva l’affanno tanto vale rallentare e riprendere. Un po’ alla volta riuscirete in automatico ad aumentare velocità. Imparate a regolare il passo, mantenete una buona intensità, e regolate la velocità della camminata anche in base alla lunghezza dell’escursione.

4- Gestire le pause.

Pause troppo frequenti non sono mai consigliate in quanto possono portare una evidente perdita di ritmo. Qualche pausa per bere e rilassarsi comunque è necessaria ed è bene programmarla in tratti di pianura in modo che la ripartenza risulti più facile.

5- Usate l’attrezzatura trekking più adeguata

Come per ogni sport anche il trekking ha una attrezzatura specializzata per il tipo di attività da intraprendere.

Naturalmente se siete proprio agli inizi non è richiesto partire da materiale specializzato ultra-costoso, ma comunque attrezzatevi “a livello base”.

Per prima cosa imparate a vestire a cipolla perché camminando si ha un gran caldo, ma in montagna basta un attimo per vedere cambiare la temperatura, anche solo finendo all’ombra potrebbe essere utile coprirsi un po’ di più. Una maglia di tessuto tecnico a contatto con la pelle può essere utile (il cotone è altamente sconsigliato perché tende ad inzupparsi e a non asciugarsi facilmente).

Scegliete un paio di scarponcini per il trekking. Ne troverete di tutti i prezzi e all’inizio anche dei modelli economici possono andare bene. La principale distinzione comunque è tra scarponcini alti o bassi: gli scarponcini bassi possono essere utilizzati sui sentieri semplici o quasi pianeggianti o per le camminate cittadine, ma in genere è meglio puntare su modelli alti che tendono a proteggere maggiormente la caviglia.

Utilizzate poi i famosissimi bastoncini da trekking che permettono di migliorare l’equilibrio nella camminata, di scaricare parte del peso proprio e dello zaino sulle braccia e anche di migliorare la respirazione.

Inutile dire che come per ogni sport l’inizio può essere difficoltoso e anche un po’ noioso, ma il trekking è sicuramente il modo giusto per entrare a contatto con la natura dandoci il tempo di goderne e contemporaneamente allenando il nostro corpo ormai assuefatto alla sedentarietà. E poi diciamola tutta, è adatto decisamente ad ogni età.

Le migliori mete trekking in Italia

State pensando a dove andare per mettervi alla prova nella vostra nuova passione sportiva? Siete fortunati, l’Italia da nord a sud nasconde paradisi unici adatti ad ogni livello atletico.

1- Percorso dell’Anello del Rinascimento

Partiamo da un percorso adatto a tutti, anche a chi ha iniziato da poco a cimentarsi nel trekking. Questo itinerario tra le colline fiorentine vi regalerà splendide giornate tra i panorami toscani.

2- Le Cinque Terre

E’ sicuramente la zona trekking più conosciuta d’Italia, anche qui adatta a chiunque voglia cimentarsi in camminate leggere o trekking impegnativi. Parco nazionale fin dal 1999 custodisce una infinità di percorsi dei quali quella della Via dei Santuari è sicuramente uno dei più famosi e rappresentativi.

3- Parco della Majella

Itinerario più impegnativo, ma alla fine adatto a più livelli di esperienza. Il parco custodisce 500 km di sentieri segnalati da lettere e colori indicanti pendenza e difficoltà. Quelli che presentano una fascia di colore giallo sono in genere i più facili da affrontare.

4- Trekking sulla Sila

Anche il sud Italia nasconde itinerari di tutto rispetto per il trekking e i percorsi della Sila sono sicuramente tra questi. Un’esperienza fuori dal comune può essere la camminata di Camigliatello Silano: una camminata notturna per scoprire i segreti del lupo.

5- Gran sasso e salita al Corno Grande

Qui si passa al livello trekker esperto: la salita infatti sale fino a 2900 metri sul livello del mare.

6- Dolomiti Bellunesi

Numerosissimi anche i percorsi nell’area delle Dolomiti sopra Belluno, ma anche qui parliamo per la maggior parte di itinerari per esperti. Un’esperienza faticosa ma sicuramente affascinante soprattutto per il fatto di essere un posto poco affollato.