Esplorare il sud della Thailandia con i bambini

Da Bangkok a Ko Tao in tre settimane

Articolo scritto da Aurora del blog AurorainDublin.

Ho sempre desiderato viaggiare alla scoperta della terra dei sorrisi: là dove i monaci si vestono di arancione, e vivono con le tigri, i bambini giocano per le strade, mentre i loro genitori vendono specialità locali alle bancarelle, le donne per ringraziarti, ti dicono “Kob-Khun-Kha” con le mani congiunte, e visitare un tempio è quasi come visitare un museo.

Cosi ho fatto il mio piano di viaggio, e sono partita per questa fantastica avventura.

Ma non sono partita da sola: ho portato con me una piccola compagna di viaggio, mia figlia.

Per quanto ne sapevo io, il popolo thailandese adora i bambini e devo dire, che avevo proprio ragione.

In più, sono molto organizzati e spostarci, tra un posto e l’altro, non è stato per niente stressante per lei!

Ma iniziamo il nostro viaggio, partendo alla scoperta del mio itinerario, che comprende la parte del sud, quindi delle isole.

Il nostro punto di partenza è stato Bangkok.

1. BANGKOK

Bangkok è una città molto caotica e, ahimè, piena di smog.
Durante la nostra permanenza qui, abbiamo avuto la fortuna di capitare proprio durante la celebrazione del “Buddha Day”.

In questo giorno, tutto è a metà’ prezzo, i giri con il tuk tuk per la città, le entrate per i templi ed i siti storici.
Tra i templi esplorati, il Wat Saket (Monte d’oro) è quello che ci è piaciuto di più.

Il percorso per arrivare al tempio, che si trova in cima alla montagna è costituito da una lunga scalinata, costeggiata da antiche campane, che, suonate, emettono un gong.

Una volta arrivate in cima alla montagna, è stato possibile ammirare il panorama della metropoli a 360 gradi e, ad un tratto, non ti accorgi neanche più del caos della città, guardandola da li!

2. PHI PHI ISLAND

Abbiamo lasciato la metropoli alle spalle e abbiamo raggiunto finalmente il mare.

Il villaggio di Ko Phi Phi ci ha ospitato per alcuni giorni, con le sue spiaggie bianche e il colore azzurro del suo mare.

Tra le varie gite in barca organizzate in quei giorni, particolarmente piacevole, è stata quella, fatta per conto nostro sul taxi boat: puoi concordarti con i prezzi facilmente, e chiedere di portarti a vedere le piccole isole limitrofe.
Siamo riuscite poi a dare le banane alle scimmiette: meglio non avvicinarsi troppo però, o rischi un vero e proprio assalto!

Una cosa assolutamente da non perdere è il View Point, il punto più alto dove ammirare il panorama sull’isola.
Per raggiungerlo bisogna fare molte scale e percorrere un lungo sentiero, ma ne vale proprio la pena.

3. KO SAMUI

Abbiamo sostato su questa isola per diversi giorni: purtroppo la continua pioggia ha destabilizzato le nostre aspettative, ma non ci ha impedito di esplorare l’isola e i suoi templi con una gita organizzata.

Un’attività inclusa nella gita era il Safari Park, e nonostante la pioggia, siamo riuscite a fare il trekking sugli elefanti.
Durante il Safari, abbiamo partecipato, ad un breve spettacolo di scimmiette, che oltre ad esibirsi sotto la guida degli addestratori, ci hanno mostrato come, con grande agilità, si arrampicano su una palma altissima, per raccogliere le noci di cocco e buttarle a terra.
La guida della gita ci ha poi accompagnato alla Waterfall Namuang, ovvero la cascata più alta dell’isola.

Alla base di questa cascata ci sono dei laghetti, dove, le persone, tempo concesso, nuotano e si rinfrescano: l’ammissione ai laghetti, però, si paga, e ha un tempo limitato di accessibilità.

4. KO PHANGAN

Più piccola di Ko Samui, quest’isola si caratterizza per il suo aspetto più selvaggio, che una volta, proprio per questo, veniva considerata una delle mete più ambite degli hippies.
Un tempo era famosa per il Full Moon Party, ora sembrerebbe che ad ogni occasione di mezza, quarto, di luna, ci sia una festa da qualche parte nell’isola.
Noi abbiamo lasciato le feste varie e abbiamo fatto una gita con il solito taxi boat.
Abbiamo raggiunto e nuotato nelle varie calette dell’isola e poi abbiamo sostato per il pranzo su una piccola isola dove ci hanno fatto degustare il loro gustoso Pad Thai.

La cosa che più consiglio di fare è la gita in barca per Mu Ko Ang Thong, il parco nazionale marino, che comprende circa 42 isolette.
Sulla barca, ci hanno offerto la colazione, l’attrezzatura per fare snorkeling, il pranzo, acqua, bibite a volontà ed uno snack pomeridiano.

Vi occorrerà un’intera giornata per questa gita, poichè si fa sosta a due isole principalmente.
La prima, su cui abbiamo sostato, è, Mae Koh, dalla quale è possibile ammirare il lago di smeraldo, che però è raggiungibile solo attraverso un percorso fatto di scale ripidissime ed alte: io ho avuto bisogno dell’aiuto di qualcuno, il percorso è troppo difficoltoso per un bambino da solo.

Una volta raggiunta la cima, è possibile ammirare il colore turchese del lago ed una panoramica del parco marino.
Ci siamo poi rilassate, sulla spiaggia della seconda isola, Koh Wua Talab, nella quale è possibile esplorare la parte della giungla.
Per un bambino questa attività è sconsigliata per il sentiero ripido e pericoloso che lo caratterizza: le scarpe da trekking sono obbligatorie per questo percorso!

5. KOH TAO

Per concludere la nostra avvantura nel sud della Thailandia, abbiamo scelto l’isola delle tartarughe, forse la migliore per le immersioni subacque.

E’ un’isola molto piccola e nel giro di due giorni è possibile visitare tutti i luoghi di interesse.
C’è musica per le vie, nei caffè, nei piccoli locali, che sembrano animarsi dopo il tramonto.

Ogni parte dell’isola è un paradiso tropicale e se siete in cerca di tranquillità, qua, potete trovarla!
Da non perdere è il momento del tramonto: suggestivo e indimenticabile, proprio come la Thailandia del sud.