Filming e riding Made in Italy
Oltre a raccontare cosa succede oltralpe vorrei soffermarmi sulla realtà italiana. Ho deciso di fare quattro chiacchere con l'unica filmer donna del Bel Paese che si è raccontata confrontandosi con il punto di vista di una snowboarder con cui ha filmato la scorsa stagione
Alla fiera di Modena Skipass si incontrano un sacco di persone che non vedevi da tutta l’estate o con cui non avevi ancora avuto modo di chiaccherare. Laura Fusco e Ylenia Giachetti nello specifico si sono trovate a parlare del più e del meno davanti a una birretta e ovviamente non sono mancati scambi d’opinione avendo entrambe passato la stagione in montagna l’una a filmare e l’altra a ridare. Per chi non le conoscesse vale la pena scrivere qualche riga.
Laura è l’unica filmer donna in Italia di cui siano pervenute notizie; lavora attivamente al progetto Rock In The Middle insieme ad Alberto, nato nel 2006 in centro Italia, un po’ per caso, dal desiderio di raccontare una scena che era alquanto sconosciuta. Come spesso accade nel settore questa rimane un’iniziativa che viene portata avanti per passione, mentre dal punto di vista lavorativo Laura da 2 anni ha messo in piedi un’agenzia di comunicazione e video making insieme al suo compagno. Le ho chiesto come riesca a combinare lavoro e vita sentimentale, e dopo diversi anni di rodaggio ha affermato di aver trovato un equilibrio.
Alla classica domanda sulla discriminazione di genere ha risposto che “non mi sono mai sentita discriminata, assolutamente, anzi sono un po’ la mascotte del gruppo! Nonostante quest’anno la crew sia cresciuta con l’ingresso dei toscani con cui ancora non avevo mai filmato, mi sono sentita da subito a mio agio con tutti, e sono stata fin troppo coccolata!”.
Ylenia come il 99% delle rider italiane ha due vite da far coesistere, da una parte quella adulta con pensieri e preoccupazioni lavorative e dall’altra il tempo libero dedicato totalmente allo snow, più spensierato e a contatto con amici e natura. Alla domanda sulla discriminazione di genere ha risposto che “sotto certi punti di vista siamo agevolate. Siamo poche, ci vuole meno rispetto agli uomini per essere notate, veniamo spronate e a volte coccolate. Abbiamo iniziato “dopo” gli uomini, siamo più indietro, sicuramente essere poche non ci stimola: meno competizione meno risultati! Credo che paragonare lo scenario femminile italiano agli uomini sia come confrontare i nostri ragazzi sullo scenario mondiale; sono più indietro perché da noi lo snow è arrivato dopo, ma stanno arrivando! Quindi è solo questione di tempo, arriveremo anche noi.” Ho pensato che un confronto diretto tra filmer e rider potesse essere decisamente interessante, ecco quindi Laura Vs Ylenia!
Laura: Come mai la scena femminile non viene presa sul serio come quella maschile? Quali sono le maggiori differenze secondo te, sia a livello sportivo che organizzativo (eventi, aziende, media)?
Ylenia: Credo che per i media sia solo del materiale più difficile da produrre: per avere un buono scatto da delle riders ci vuole più tempo e più lavoro anche da parte del fotografo o del filmer. Per le aziende credo che le donne possano dare più visibilità al campo (intendo come contatto diretto), sono attente ai dettagli quindi presentano bene il prodotto; in park essendo meno quelle più bravine, si distinguono subito, ma a livello mediatico escono poco e quando a fine anno le aziende tirano giù la rassegna stampa, così da poter studiare i budget da reinvestire, il lavoro della parte maschile del team spicca di più. Per gli eventi effettivamente diamo meno spettacolo; è per questo che è fondamentale trovare dei format studiati appositamente per noi come può essere stato il Chicks On Board. In conclusione non credo che la scena femminile fatichi a uscire, è un mercato in crescita, e dove c’è mercato arriverà la necessità di farlo conoscere, ne beneficerà chi si sarà già avvantaggiato e strutturato come disoriented.it, un punto di riferimento assoluto della scena femminile.
Ylenia: Cosa pensi del Chicks On Board. Pensi servano più eventi di questo genere?
Laura: Il Chicks On Board è una manifestazione a cui sono molto affezionata e sono decisamente convinta che eventi del genere servano e anzi facciano bene allo snowboard, perché contribuiscono alla diffusione di questo bellissimo sport e coinvolgono le ragazze in un evento fatto su misura per loro. L’ho visto nascere, crescere ed imporsi come l’evento di snowboard femminile più di rilievo nella scena italiana, grazie alla tenacia dell’organizzatrice Manuela Mariani.
Laura: Tu sei stata al Disoriented Camp in Senales, un’altra delle poche iniziative rivolte alle ragazze. Come ti sei trovata?
Ylenia: Utile per lo snow e terapeutico per il morale! Immaginate: Max come professore, le bimbe come compagne di classe, la Romigi in punizione perché rispondeva al prof, la tavola sotto i piedi, la Raggi come preside… lezione del giorno: trick nuovi e un po’ di style. Fantastico! Un altro evento su misura.
Laura: Sono usciti diversi video italiani, eppure non si vede ancora neanche lontanamente la possibilità di un video tutto al femminile stile Peep Show e finora l’unica rider a guadagnarsi una vera e propria parte in parte è stata solo Tania Detomas. Secondo te come mai?
Ylenia: È normale: eccetto Tania, sono poche le rider che potrebbero sostenere una parte di almeno 2 minuti, di tutti trick diversi, su strutture di medio-alto livello di difficoltà. È un pò come ti dicevo degli eventi, magari bisogna studiare un ”format” di video diverso, magari senza parti distinte, ma semplicemente un insieme di trick, chissà magari.
Ylenia: Di cosa ha bisogno la scena femminile italiana, cosa critichi e cosa consigli?
Laura: Sinceramente non credo di essere la persona adatta a cui chiedere un parere sulla scena femminile italiana. La conosco poco un po’ perché io per prima non ne faccio parte (non sono una freestyler) e un po’ perché comunque è quasi tutta concentrata al nord e, a parte il Chicks on Board non ho avuto molte altre occasioni di entrarci in contatto per poter dare un parere. Qui in centro Italia comunque le ragazze non mancano, non per niente il più importante evento femminile italiano, il Chicks on Board, si è sviluppato proprio in questi territori.