Il WTM: l'importanza della formazione per i travel blogger

Il World Travel Market a Londra è un'occasione di incontro e aggiornamento per chi lavora nel turismo

Si è conclusa ieri la 34esima edizione del World Travel Market, la fiera del turismo più importante d’Europa.
Quattro giorni pieni, intensi, dove non ho fatto altro che camminare avanti e indietro per gli stand e muovermi da una sala conferenze all’altra.
Il World Travel Market è il posto in cui potete stringere contatti con migliaia di espositori, conoscere strutture alberghiere, compagnie aeree, entrare in contatto con altri travel blogger e/o operatori turistici; ma è soprattutto il luogo dove potete fare formazione.
Il motivo principale per cui io ho partecipato è difatti proprio questo: la formazione. Non mi interessava raccogliere gadget od opuscoli informativi dalle centinaia di postazioni che c’erano; piuttosto mi interessava il poter partecipare *gratuitamente* a sessioni di approfondimento di temi che riguardano il mondo dei viaggi.

Foto di Simona Forti
Foto di Simona Forti

In un mercato come quello dei travel blogger, e dei blogger in generale ma in fondo anche di tutto ciò che si muove su internet, essere aggiornati, essere pronti a mettere in discussione le proprie conoscenze che consideriamo giuste e assolute, essere aperti ad imparare nuove cose, strumenti, tecniche, persone, ritengo sia fondamentale.
Essere travel blogger, per come la vedo io, non significa solo scrivere una lista di caratteristiche di un luogo che si è visitato, elargire consigli come fossimo gli unici viaggiatori veri di questo mondo, o elencare le date e gli orari di apertura di musei, mercatini di Natale o parchi giochi.
Essere travel blogger significa anche saper narrare, con personalità; coinvolgere con aneddoti personali o storie dei posti che si è visitato.
Significa saper scrivere, sapere anche cosa vuol dire la parola “storytelling” che ultimamente leggiamo sempre più spesso ma di cui forse ne ignoriamo il vero significato.
Significa conoscere altre lingue, l’inglese in primis, per poter beneficiare di queste opportunità che ci si presentano e poter interagire con persone provenienti da altre parti del mondo.
Essere travel blogger significa sapere ascoltare i propri lettori, capire quali siano i loro bisogni, le loro necessità e scrivere di queste.
Dare loro quello che loro vogliono, se vogliamo essere dei travel blogger di “successo”, dei travel blogger che “funzionino”, delle persone di cui i viaggiatori possano fidarsi.

Courtesy of wtmlondon.com
Courtesy of wtmlondon.com

A tal riguardo ho trovato molto interessante la sessione con Gary Bembridge, di TipsForTraveller sponsorizzata da TheBloggersUnite, dal titolo Creating the Content Travellers want to read.
Uno speech in cui ha messo in luce, anche con numeri alla mano, quello che realmente i viaggiatori cercano nei travel blog, quello di cui hanno bisogno. Le differenze tra i viaggiatori e noi travel blogger.
Allo stesso modo interessante è stato il dibattito sullo storytelling che si è instaurato durante la sessione “Reveal the Digital Raconteur in You!” sempre promosso da TBU.
Esempi di occasione di formazione a cui ho potuto partecipare e dove, devo ammettere con un po’ di dispiacere, ho notato una scarsa presenza di blogger italiani. Come del resto è accaduto anche per il TBEX di Dublino ad ottobre.

Di tutti quelli che seguo penso di averne visti o letti su twitter solo 2 o 3. E tutti gli altri, mi sono domandata? In molti sono andati al TTG di Rimini, ma praticamente nessuno è venuto al WTM di Londra. Eppure gli speech da seguire erano tantissimi, ed estremamente interessanti.
Il panel era talmente fitto e con argomenti che andavano dal Turismo Responsabile, al Social Media, al Blogging, alla Tecnologia, alle opportunità di lavoro che era anche molto difficile stargli dietro e poter seguire tutto quello che si desiderava.
Forse molti di voi potrebbero rispondermi che non sono venuti perché l’evento era a Londra, e quindi un maggior sbattimento anche economico. Ma le date dell’evento erano disponibili da giugno, siamo a novembre, c’era tutto il tempo per trovare un volo e un alloggio (come ho fatto io) ad un budget davvero contenuto.
Altri magari mi risponderanno che avevano da lavorare. Giustissimo, assolutamente. Ma per tutti coloro per cui l’essere un travel blogger, a quanto dicono, è anche un lavoro? La formazione non è forse una di quelle cose che nel lavoro non dovrebbe mancare mai?
E perché allora si tende sempre più a partecipare a questi eventi più in qualità di “star” travel blogger “io sono brava/o, io so tutto, io vi dico tutto” piuttosto che come “studenti”, persone interessate a migliorarsi e a migliorare il proprio business, a perfezionare il proprio lavoro?
Sarà che forse sono sempre stata una grande fautrice della formazione, ci credo, e anche molto.
Ritengo sia vitale per l’essere umano non smettere mai di imparare; senza considerare che questo tipo di eventi ti dà la possibilità di metterti in contatto, potenzialmente, con il resto del mondo dei viaggi.

Foto di Simona Forti
Foto di Simona Forti

Il prossimo WTM si terrà dal 3 al 6 novembre 2014, sempre a Londra. Già da ora potete esprimere il vostro interesse a partecipare il prossimo anno registrandovi sul sito e da giugno 2014 sara possibile iscriversi all’evento.
Avete un anno di tempo per pianificarlo. Spero di vedervi il prossimo anno, dal canto mio non posso fare altro che consigliarlo caldamente. Io sono tornata con un bel bagaglio pieno di spunti nuovi ed interessanti :)