Impeccabili anche con le mance: quando bisogna darle e quando no
Cosa vuol dire lasciare una mancia? E quando è il caso davvero di darla?
Se c’è una cosa che ogni viaggiatore si chiede, durante una vacanza, è quando e se è il caso di lasciare una mancia in viaggio. Una domanda, questa, che apre una serie di interrogativi ai quali proviamo a rispondere.
Mancia in viaggio: sì o no?
Le mance sono quel gesto di gratitudine, corrisposto in denaro, per esprimere un buon servizio ricevuto. È un po’ come ringraziare chi si è preso cura di noi, che si sia trattato di una permanenza in hotel o di una cena fuori, è un gesto molto apprezzato.
Chiaro che, quando non ci si trova bene o soddisfatti di un servizio, la mancia non sempre viene lasciata, almeno è quello che accade qui da noi. Tuttavia, sembra che in alcuni Paesi esteri, la mancia in viaggio, e non solo, sia una consuetudine ben radicata.
Lasciare la mancia in viaggio è obbligatorio?
Assolutamente no non è obbligatoria. Come abbiamo già detto prima, si tratta quanto più un ringraziamento spontaneo nei confronti di chi si è preso cura di noi e ha reso speciale la nostra permanenza in un luogo. Perché se è vero che quelle persone sono stipendiate, è altrettanto vero che il compenso percepito non è poi così alto. C’è da considerare, inoltre, che in alcuni Paesi dove la povertà dilaga, una mancia può fare davvero la differenza.
Attenzione però, se siete soliti lasciare una mancia in viaggio, ricordatevi bene di non farlo mai in Giappone. In questo Paese, infatti, è vista come un’offesa.
Come comportarsi in viaggio
La mancia in viaggio si lascia solitamente ai facchini e agli addetti alle pulizie, ma anche al personale di sala e ai barman che magari hanno allietato la nostra permanenza con i loro cocktail.
Il corrispettivo economico, denominato anche tip in inglese, viene lasciato sempre a fine servizio lasciando sul tavolo al cameriere o direttamente nelle mani dello stesso l’importo che si vuole dare.