Giusy Savatta è stata assolta in appello

Una di quelle storie che non si dimentica, una madre in preda ad un raptus, accecata dal dolore e dalla follia, strangola le sue due figlie, togliendo loro la vita. I fatti risalgono allo scorso 27 dicembre 2016. Giusy Savatta, una donna e mamma di Gela (Caltanissetta – Sicilia), in questo giorno, come ha dichiarato lei stessa alle forze dell’ordine, ha strangolato le sue figlie in momento di rabbia, senza rendersene conto, nella loro abitazione, che si trovava a via Passaniti n. 5, nel centro storico di Gela.

Quando ha realizzato l’accaduto, quando ha capito di aver ucciso le sue due figlie, Maria Sofia, nove anni e Gaia, sette anni, ha cercato di togliersi la vita, ingerendo della candeggina. In quel preciso momento, è rientrato suo marito, che alle sue minacce di uccidersi e alla vista delle sue bambine, ormai senza vita, ha fermato Giusy e ha chiamato i soccorsi.

Secondo quanto riportato, la donna temeva la separazione dall’uomo e che quest’ultimo potesse abbandonare lei e allontanarsi dalle bambine. La donna oggi è stata assolta sia dal Tribunale di Gela che dalla Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, perché giudicata, al momento dell’omicidio, incapace di intendere e di volere.

Secondo quanto dichiarato dal suo avvocato, Giusy soffrirebbe di delirio persecutorio con tratti di schizofrenia.

Quando fu effettuata l’autopsia sui corpi di Gaia e Sofia, il medico rivelò la presenza di candeggina nei loro stomaci. Giusy le aveva costrette a berla e poi le ha soffocate con le sue mani. Poi ha bevuto, a sua volta, la candeggina.

Vincenzo Trainito, ex marito della nonna e padre delle bimbe morte, non riceverà alcun risarcimento.

Un’altra recente tragedia si è verificata pochi giorni fa a Monterotondo, dove una ragazza di 19 anni, per difendere sua madre, ha accoltellato suo padre, uccidendolo.

 

Anche Deborah è stata considerata innocente, poiché avrebbe agito per legittima difesa.

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