Marocco, condannati i 4 uomini che avevano tolto la vita alle 2 turiste scandinave

Marocco, sono stati condannati i 4 uomini che avevano tolto la vita alle 2 turiste scandinave: ecco cosa succederà ai colpevoli

Marocco, sono stati condannati i 4 uomini che avevano tolto la vita, lo scorso dicembre, alle 2 turiste scandinave a Imlil. Louisa Vesterager Jespersen e la sua amica Maren Ureland si erano accampate alle pendici del monte Toubkal, in una zona che dista circa 70 chilometri da Marrakech. Durante la notte sono state assalite da un gruppo jihadista che le ha decapitate. Ecco cos’è accaduto dopo.

Sette mesi fa il duplice omicidio di Imlil, Marocco, aveva scosso e shockato l’opinione pubblica. Le vittime, Maren Ureland, una giovane norvegese di 28 e Louisa Vesterager Jespersen, una studentessa danese di 24 anni, avevano deciso di fermarsi e accamparsi nella notte tra il 16 e il 17 dicembre alle pendici del monte Toubkal. Sono state barbaramente uccise dal gruppo jihadista.

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Oggi si è concluso il processo e la Corte di Salè ha emesso la sentenza: la pena capitale per 3 degli imputati e l’ergastolo per un quarto uomo, tutti considerati gli esecutori materiali del delitto.

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Uno dei 3 uomini condannati alla pena capitale è Abdessamed Ejjou, il presunto capo del gruppo jihadista e l’autore materiale dell’omicidio di una delle ragazze. Il secondo uomo condannato alla pena di morte è Younes Ouaziyad, che ha ammesso di aver ammazzato l’altra giovane donna. Il terzo uomo condannato alla pena capitale è Rachid Afatti, che era presente e ha filmato tutto. Infine, il quarto uomo è l’autista Abderrahim Khayali che, al momento dell’uccisione si era allontanato.

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Una sentenza durissima considerando che, in questo paese, l’ultima esecuzione risale al 1993 e che, attualmente, nel braccio della morte ci sono circa 100 condannati. Ma, oltre i 4 imputati, sono stati giudicate colpevoli altri 20 persone che hanno ricevuto diverse pene (la più piccola è stata di 5 anni). Sono stati accusati di: “costituzione di banda per preparare e commettere atti terroristici, omicidio premeditato, possesso d’armi, tentativo di fabbricare esplosivi, nel quadro di un progetto collettivo che voleva portare grave attentato all’ordine pubblico”.

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Il processo, che si è svolto a porte chiuse, ha avuto diversi colpi di scena. Sorprendente la decisione del giudice di chiamare in causa lo stato per non aver protetto de due turiste.

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Le parti civili hanno avanzato richiesta di indennizzo per i familiari delle due giovani vittime al Marocco.

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Le due donne, Louisa Vesterager Jespersen e Maren Ureland, erano da sole, senza l’accompagnamento di una guida perché volevano tentare la scalata alla cima più alta del Nord Africa. Sono state uccise e decapitate e i loro corpi sono stati trovati da un pastore nella mattina seguente.