Ugo Russo, servizio de Le Iene: il dolore della famiglia

Intervista esclusiva de Le Iene alla famiglia di Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli

Ugo Russo, il 15enne ucciso a Napoli, è morto a seguito di una tentata rapina ad un carabiniere di 23 anni, che si trovava in macchina con la sua ragazza e che ha sparato tre colpi di pistola, due dei quali hanno colpito il giovane rapinatore. Con lui, c’era anche un complice di 17 anni, alla guida di un motorino, che ora è in stato di fermo ed accusato di tentata rapina. Ugo ha minacciato il giovane agente con una pistola, identica ad una beretta, che si è poi rivelata essere un giocattolo.

Nella puntata di ieri, Le Iene hanno dedicato un servizio sulla vicenda e un inviato, Giulio Golia, si è recato a casa della famiglia di Ugo Russo, a Napoli, nei quartieri spagnoli.

La prima tappa dell’inviato de Le Iene è stata a casa della nonna del 15enne, che non si capacita di ciò che è successo:

“Ci hanno levato la vita a 16 anni al nipote mio, buono come il pane. Era il pane il nipote mio… il pane. Si è trovato, non lo so come si è trovato. Non lo so, però me lo hanno ucciso. Se gli sparava alla coscia. Quella era un anima e un corpo. Ha distrutto, ci ha distrutto a tutti quanti. Sabato lo tenevo qua vicino. Nonna ho fame. Ugo ho le melanzane sott’olio, lo sai… si stava mangiando una fetta di torta e un bicchiere di coca cola e non ho più visto mio nipote. Non lo vedrò più mio nipote. Ne quando farà 16 anni, ne quando farà 18 anni… non lo vedrò più…”

Giulio Golia ha poi incontrato il papà di Ugo, che lo ha invitato a salire al piano di sopra, per far vedere la casa di famiglia. Un condominio modesto, nel quale vivono all’ultimo piano.

Ciò che hanno voluto mostrare, è che sono diversi da come li hanno descritti.

“Abbiamo sempre lavorato, stanno uscendo informazioni sbagliate su di noi. Questa è casa mia, ve la voglio far vedere. Qua viviamo sei persone, quattro figli. Mi ha aiutato mio padre, perché qui era un tugurio”. 

A quel punto è intervenuto la zia, che ha dichiarato di essere già stata intervistata a casa sua e che dopo le riprese, la gente avrebbe affermato che ha la casa arredata come gomorra.

“Io c’ho una camera e una cucina. Come gomorra, perché hanno visto un quadro poco dorato. L’ho pagato 25 euro. Mio figlio non c’ha la stanzetta, dorme in cucina. Perché ci volete infangare, noi stiamo solo nel nostro dolore. 

Questo è il servizio completo: QUI.

Alla fine del servizio, si vede la mamma del 15enne, nel pieno del suo dolore.

“Mamma mia che dolore… non farlo tumulare mio figlio, ha paura sottoterra”.