Palermo, acqua inquinata da alluminio e solfiti. Vietato l’uso

In venti zone di Palermo l'acqua non è idonea al consumo umano. L'emergenza è scattata dopo aver riscontrato la torbidità per la presenza di alluminio e solfiti.

In venti zone di Palermo l’acqua è stata definita non idonea al consumo umano. L’emergenza è scattata dopo aver riscontrato la torbidità per la presenza di alluminio e solfiti.

In questi casi i cittadini di Palermo sono stati invitati a non consumarla, a non berla e a non utilizzarla per lavare gli alimenti o per l’igiene personale come il lavaggio dei denti.

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L’acqua che scorre nei rubinetti delle case di alcuni cittadini di Palermo è stata definita non idonea al consumo umano.

L’avviso pubblicato dalla Protezione Civile del Comune, recita:

In ottemperanza all’Ordinanza Sindacale del Comune di Palermo n. 27/OS del 06/03/2020 assunta di seguito alle analisi effettuate dall’ASP 6, in data 25/02/2020, si informa che è inibito, fino a diversa comunicazione, l’uso delle acque distribuite dai serbatoi Petrazzi Alto e Basso per il consumo umano“.

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È stato vietato l’uso dell’acqua per vari utilizzi perché non idonea al consumo umano quindi è vietato utilizzarla come bevanda, per le imprese alimentari, per la preparazione di alimenti e bevande in cui l’acqua costituisca l’ingrediente o entri in contatto con l’alimento per tempi prolungati, ricostituzione di alimenti per le pratiche di igiene personale che possono comportare indigestione, come per esempio il lavaggio dei denti.

In gran parte del Capoluogo siciliano è stato vietato l’utilizzo dell’acqua che scorre dai rubinetti delle case. Le zone interessate a questo divieto sono venti e sono:

Lungomare Cristoforo Colombo, Mondello, Partanna-Mondello, San Filippo Neri, Marinai Alliata, Giusino (Favorita), Castelforte, Pallavicino, Villaggio Ruffini, Lanza di Scalea, San Lorenzo-Villa Adriana, Sottorete 5 “Libertà”, Cruillas-Badia, Strasburgo, Lazio, Leoni, viale del Fante, Resuttana-San Lorenzo, Cruillas-Santuario, Sottorete 11 “Noce-Uditore”.

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L’Amap ha diffuso un comunicato in cui spiega che si sta provvedendo ad aumentare la clorazione delle acque in rete che “sono costantemente monitorate e i recenti controlli analitici effettuati non avrebbero evidenziato criticità. Le acque sono state inviate all’Asp per le analisi a cui seguiranno nuove determinazioni“.