Le parole del “paziente 1” dopo il risveglio dalla terapia intensiva

Le prime parole del "paziente 1", dopo il risveglio nella terapia intensiva

Pochi giorni fa è giunta la lieta notizia che il paziente 1, Mattia, il 38enne ricoverato a Codogno, in gravi condizioni, è finalmente uscito dalla terapia intensiva e riesce a respirare da solo. Mattia era finito in ospedale lo scorso 18 gennaio, senza sintomi sospetti che potessero far pensare ad un contagio di coronavirus, finché il suo stato di salute non è precipitato.

Il 20 febbraio, il trentottenne è stato ricoverato in terapia intensiva, attaccato ad un respiratore artificiale. Mattia è stato il primo caso assoluto in Lombardia e dopo di lui, l’epidemia ha cominciato a diffondersi.

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Dopo la fase critica, finalmente il trentottenne si è svegliato ed ha ripreso a respirare da solo. Adesso si trova nel reparto sub intensiva del San Matteo di Pavia. Quando si è svegliato, è riuscito anche a parlare e la prima cosa che ha chiesto a chi aveva di fronte, era dove si trovasse. Mattia voleva sapere se quell’ospedale, era quello di Lodi.

La moglie di Mattia è incinta ed è stata ricoverata al sacco di Milano, fino a qualche giorno fa, quando è stata dimessa. La coppia tra poco accoglierà una bellissima bambina.

Purtroppo l’emergenza sanitaria si sta aggravando sempre di più, tanto che Conte ha deciso per la chiusura totale di tutte le attività dell’Italia. Rimarranno aperte soltanto quelle di prima necessità, come supermercati, ipermercati, discount e ogni altro negozio per i generi alimentari. Panettiere, latteria, macellai, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. Tutte queste attività dovranno far rispettare la distanza di un metro di sicurezza. Resta consentito anche il commercio al dettaglio, in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le comunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.

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La ristorazione a domicilio e ristoranti nelle aree di servizio, come autostrade, stazioni ferroviarie, aeroporti ed ospedali. Aperte anche le banche, assicurazioni, benzinai. Consentita l’attività agli idraulici, meccanici ed artigiani.

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Consentito anche il commercio di ferramenta, vetro, vernici, articoli igienico-sanitari, articoli medicali e ortopedici, profumerie, animali domestici, ottica, saponi, detersivi.

Aperte le lavanderie. Consentita l’attività nel settore agricolo zootecnico e di trasformazione agroalimentare.

Consentito il continuo lavoro di industrie e fabbriche, nella piena tutela dei lavoratori, che dovranno lavorare seguendo i protocolli di sicurezza.