Coronavirus, vietata la vendita di articoli di cartoleria, cancelleria e intimo: “non sono di prima necessità”

Stop alla vendita nei supermercati di quaderni, pennarelli, articoli da cancelleria e anche articoli di biancheria intima: "è bufera sui social"

Aumentano le proteste nelle ultime ore, dopo la notizia che in diversi supermercati, come Esselunga, Carrefour, Panorama e anche Eurospin, sono apparsi i cartelli che vietano l’acquisto di alcuni prodotti, come quelli di cartoleria, quaderni e pennarelli, gli articoli di cancelleria, prodotti per le piante e anche la biancheria intima. Per quale motivo? Perché non sono beni di prima necessità!

La principale protesta nata, riguarda gli articoli delle cartolerie. Le attività dedicate solo a questo, sono chiuse e i bambini sono a casa. Se non si possono acquistare i quaderni, penne e pennarelli, come fanno a svolgere i compiti?

Sulla vicenda sono intervenuti Federdistribuzione e Francesco Pugliese, l’amministratore delegato del marchio Conad. “La merce nei supermercati deve essere venduta tutta. Ulteriori complicazioni e limitazioni, andranno a creare confusione e pressione sulle persone”.

Sui social è bufera, la gente domanda perché non può comprarsi un paio di mutande, che secondo loro dovrebbe essere una necessità!

I reparti di queste grandi catene sono sbarrati e le corsie sono state riempite di questi cartelli, che vietano l’acquisto di tali prodotti. Diversi sono stati i clienti bloccati alle casse, perché avevano acquistato quaderni o pennarelli.

È stato reso noto che questo non è l’unico motivo per il quale questi prodotti non vengono venduti. Al primo posto c’è la decisione presa dal decreto, secondo il quale i supermercati devono vendere soltanto i beni di prima necessità, ma c’è anche il fattore concorrenza. È stata definita una concorrenza sleale nei confronti dei negozi specifici di questi prodotti, che al momento hanno dovuto chiudere in modo obbligato.

Poi, come ulteriore motivo, ci sarebbe la riduzione dei tempi, poiché le persone vanno a soffermarsi e a perdere tempo in questi reparti, non considerati di prima necessità. Così, è stata presa la decisione per cercare di ridurre i tempi.

In molti adesso vogliono chiarezza e sono in attesa di risposte, soprattutto i genitori, che in questo disperato momento, non posso nemmeno comprare colori e quaderni ai propri figli, per far passare loro il tempo, mentre se ne stanno chiusi in casa.