Omicidio di Tiziana Gatti, la donna è morta sbattendo la testa sulle scale

Ecco cosa è emerso dalle indagini

Continuano le indagini sull’omicidio di Tiziana Gatti, la donna di 61 anni morta durante un acceso litigio con il genero, di fronte al nipotino di soli 5 anni. Secondo quanto è emerso dalle prime indagini, infatti, pare che la donna sia morta sbattendo la testa sulle scale. A nulla sono serviti i tempestivi soccorsi del 118 chiamati dalla figlia della vittima che si trovava in un’altra stanza.

carabinieri foto

Tiziana Gatti si trovava a casa della figlia, che si stava separando dal compagno, Osborne Tukpeh Antwi. Suocera e genero avrebbero avuto un feroce litigio nella villetta a schiera di Castelnovo Sotto, in provincia di Reggio Emilia.

La figlia, Paola Melli, e il marito di 36 anni si stavano separando. Le ultime parole della donna prima di morire sono state: “Almeno restituisci il cellulare a mia figlia…”. Poi l’uomo è esploso in una rabbia violenta che ha portato alla morte la donna di 61 anni.

A indagare sull’omicidio i Carabinieri coordinati dal pm Cristina Piera Giannusa. La ricostruzione fatta racconta che l’uomo si sarebbe scagliato contro la nonna, che si prendeva cura ogni giorno dei suoi nipotini, arrivando ad ucciderla.

Come ogni giorno era arrivata al mattino presto a prendere i bambini. Era ancora sulla soglia di casa quando ha visto il genero e gli ha chiesto di restituire il telefono alla figlia. Poi la violenta aggressione, che ha portato la donna a morire praticamente sul colpo.

Omicidio di Tiziana Gatti: morta dopo aver chiesto la restituzione del telefono della figlia

L’uomo avrebbe afferrato la donna dalle braccia, iniziando a scuoterla e facendola cadere a terra. La donna di 61 ha battuto la testa sui gradini della scala interna, rimanendo mortalmente ferita alla testa, all’altezza del cervelletto.

Lutto
Fonte foto da Pixabay

Secondo quanto è emerso, l’uomo l’avrebbe colpita poi con una katana, anche se lui nega questo particolare, sostenendo che l’arma le sarebbe caduta in testa uscendo dalla sua scatola durante la colluttazione.