Clamorosa svolta nel caso della morte di Liliana Resinovich, spunta un video che potrebbe cambiare tutto 

Nuove indagini sul caso di Liliana Resinovich dopo la scoperta di un video inedito di un uomo sospetto vicino al luogo del ritrovamento del corpo, mentre il marito rafforza la sua difesa

Nuovi sviluppi stanno emergendo nel caso di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a Trieste il 14 dicembre 2021 e trovata morta venti giorni dopo nel parco dell’ex ospedale psichiatrico. Nel corso della trasmissione Chi l’ha visto?, andata in onda mercoledì 30 aprile su Rai 3, è stata annunciata l’analisi di un filmato inedito che ritrae un uomo con una coppola aggirarsi nei pressi del parco poco prima del ritrovamento del corpo. Questo dettaglio potrebbe rivelarsi fondamentale per le indagini, alimentando interrogativi su un possibile coinvolgimento di Sebastiano Visintin, marito di Liliana e unico indagato per il suo omicidio.

Chi è l’uomo nel video?

Il 26 aprile, data in cui Liliana Resinovich avrebbe compiuto 67 anni, il mistero che avvolge la sua morte continua a suscitare attenzione e ansia nel pubblico. Grazie alle nuove immagini e ai rilievi degli esperti, si spera di ottenere chiarimenti definitivi su un caso che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per oltre tre anni. Nel video trasmesso da Chi l’ha Visto? appare un uomo con una coppola, che si aggira nei pressi del parco poco prima che il corpo di Liliana venga scoperto. Al momento, l’identità di quest’uomo rimane sconosciuta, ma si interrogano se possa trattarsi di Sebastiano Visintin.

Nel frattempo, il marito di Liliana ha deciso di rafforzare la sua squadra di difesa, arruolando due nuovi esperti. Michele Vitiello, un ingegnere informatico forense, è noto per avere lavorato su casi complessi come quelli di Emanuela Orlandi e Denise Pipitone, oltre alla tragedia del Mottarone. Vitiello si occuperà dell’analisi dei dispositivi informatici, tra cui telefoni e GoPro di Visintin, già oggetto di alcune perquisizioni. L’altra esperta, Noemi Procopio, è docente di scienze forensi all’Università di Central Lancashire e aveva già condotto studi sul corpo di Liliana, anche se fino ad ora non era stata coinvolta come consulente ufficiale.

Le indagini si complicano ulteriormente alla luce della relazione della dottoressa Cristina Cattaneo, che ha lasciato aperta la possibilità di un suicidio ma propende per l’ipotesi di omicidio. Secondo le sue conclusioni, Liliana sarebbe stata uccisa lo stesso giorno della scomparsa e il suo corpo non sarebbe mai stato spostato dal luogo in cui è stato ritrovato. Questo nuovo elemento si aggiunge a un quadro già complesso, suscitando domande sulla dinamica degli eventi e sul possibile coinvolgimento di altre persone nel caso.