“Era in pensione” Tragedia sul lavoro, operaio di 62 anni muore schiacciato da una motrice. Dove e cos’è successo

Un operaio pensionato di 62 anni è morto investito da una motrice in un polo logistico a Carpiano, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sul lavoro notturno per i pensionati.

Un tragico incidente ha colpito un polo logistico a Carpiano, nel Milanese, dove un operaio di 62 anni ha perso la vita la notte tra il 5 e il 6 maggio. Mentre stava camminando nel piazzale dell’azienda, è stato investito da una motrice. L’uomo, che si trovava nel sito per scaricare della merce, è deceduto sul colpo. Le autorità competenti, tra cui i carabinieri di Melegnano e il personale dell’Ats, sono intervenuti immediatamente per gestire la situazione e avviare le indagini necessarie.

Dettagli dell’incidente

Il drammatico evento è avvenuto in un’azienda di logistica dove l’operaio, già in pensione, era stato chiamato a lavorare. Secondo le prime ricostruzioni, dopo aver eseguito il suo compito di scarico, si è trovato nel piazzale al momento in cui una motrice, condotta da un altro lavoratore della stessa età, lo ha travolto. L’impatto è stato fatale, e per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Questo incidente solleva questioni importanti sulla sicurezza sul posto di lavoro, specialmente in un contesto in cui i pensionati sono costretti a tornare a lavorare per far fronte al caro vita. Le indagini sul caso sono in corso e si cerca di chiarire le responsabilità e le circostanze esatte che hanno portato a questa tragedia.

Le reazioni al tragico evento

La notizia dell’incidente ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte dei sindacati. Domenico Albanese, coordinatore Uil Trasporti Lombardia, ha espresso la sua indignazione per quanto accaduto, sottolineando l’assurdità della morte di un pensionato sul lavoro. Albanese ha chiesto un incontro urgente con la prefettura di Milano e l’azienda per chiarire le ragioni per cui un pensionato si trovasse a lavorare in un polo logistico durante la notte. L’esponente sindacale ha evidenziato la gravità della situazione, soprattutto in un momento in cui si celebrano eventi dedicati alla sicurezza sul lavoro, come il Primo Maggio. La richiesta di Albanese è chiara: è necessario affrontare con serietà e urgenza il tema della sicurezza dei lavoratori, affinché tragedie come questa non si ripetano più.

La richiesta di cambiamento

Il sindacato ha fatto appello alle autorità governative e regionali affinché si fermi a riflettere su quanto sta accadendo nel mondo del lavoro. Albanese ha messo in discussione l’efficacia delle misure di sicurezza attualmente in atto, criticando le risposte insufficienti da parte delle istituzioni. Ha affermato che non ci si può accontentare di parole o di piccoli fondi destinati alla sicurezza, ma è necessaria una vera e propria riforma per proteggere i lavoratori. L’appello è chiaro: la sicurezza deve diventare una priorità, e ogni lavoratore ha il diritto di tornare a casa sano e salvo alla fine della giornata, senza dover temere per la propria vita mentre svolge il proprio lavoro.