“Le avevo detto che..” Chamila Wijesuriya, uccisa da Emanuele De Maria, rompe il silenzio il marito: le prime parole dell’uomo

Un tragico doppio evento al Duomo di Milano: Emanuele De Maria si suicida dopo la morte della collega Chamila Wijesuriya, con cui si sospetta avesse una relazione.

Un tragico evento ha colpito la comunità di Milano, dove Emanuele De Maria ha scelto di porre fine alla sua vita lanciandosi dal tetto del Duomo. Questo gesto estremo è avvenuto solo due giorni dopo la morte di Chamila Wijesuriya, una collega di lavoro con la quale si sospetta avesse una relazione. Chamila, madre e moglie, lavorava presso l’hotel Berna, dove entrambi erano impiegati.

La vicenda ha avuto un impatto profondo sulla famiglia di Chamila, in particolare su suo marito, Himanshu Wijesuriya, che ha rilasciato una dichiarazione ai media esprimendo il suo dolore e la sua incredulità. In un’intervista, ha sottolineato la necessità di una maggiore attenzione da parte delle autorità giudiziarie italiane, mettendo in discussione gli accertamenti effettuati prima di permettere a De Maria, un ex detenuto, di lavorare in un ambiente pubblico. Wijesuriya ha condiviso la sua angoscia, affermando che la moglie era una persona di grande valore, dedicata alla famiglia e al lavoro, descrivendola come una madre e una moglie esemplare.

Le parole di Himanshu Wijesuriya sulla moglie

Himanshu Wijesuriya ha parlato con grande rispetto di Chamila, ricordando i quasi trent’anni di matrimonio che avrebbero compiuto nel 2026. Ha descritto la moglie come una lavoratrice instancabile e una madre devota, sottolineando che non gli è mai mancato nulla durante la loro vita insieme. Le sue parole trasmettono un profondo affetto e una forte gratitudine per tutto ciò che Chamila ha rappresentato nella sua vita e in quella del loro figlio. Wijesuriya ha detto chiaramente che la moglie non meritava una fine così tragica e che la loro famiglia è distrutta dalla sua perdita.

Nonostante le speculazioni riguardanti la relazione tra Chamila e De Maria, Wijesuriya ha voluto chiarire che la moglie non aveva mai menzionato il nome di Emanuele prima che iniziasse a lavorare nel loro hotel. Ha ricordato i momenti in cui Chamila esprimeva preoccupazione riguardo alla presenza di De Maria, avendo appreso del suo passato criminale. Questo dettaglio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza di lavorare con una persona con un passato di violenza, in particolare un omicidio volontario.

Il contesto della tragedia

La morte di Emanuele De Maria e quella di Chamila Wijesuriya si inseriscono in un contesto complesso, caratterizzato da questioni importanti riguardanti la sicurezza e la gestione di ex detenuti in ambito lavorativo. La situazione ha sollevato interrogativi sulle procedure adottate per garantire un ambiente di lavoro sicuro, in particolare in settori che interagiscono con il pubblico. La storia ha colpito non solo la comunità locale, ma ha anche sollevato dibattiti più ampi sulla responsabilità delle istituzioni e sulle misure preventive da adottare per evitare simili tragedie in futuro.

In un momento in cui la violenza e il disagio sociale sono temi di crescente preoccupazione, è fondamentale promuovere una cultura di prevenzione e supporto, affinché episodi come questi possano essere evitati. Le parole di Wijesuriya offrono uno spaccato di una realtà tragica e complessa, evidenziando l’importanza di ascoltare e proteggere le persone vulnerabili nelle nostre comunità.

Il caso di Emanuele De Maria e Chamila Wijesuriya rimarrà nella memoria collettiva come un richiamo alla responsabilità sociale e alla necessità di un cambiamento profondo nelle politiche di sicurezza e supporto psicologico. La comunità è chiamata a riflettere su queste tematiche e a lavorare insieme per costruire un ambiente più sicuro e solidale per tutti.